Festival della Comunicazione: mons. Olivero (Pinerolo), “ci ha arricchiti tutti e ci ha dimostrato che il nostro territorio ha molte risorse”

“Ho iniziato il Festival della Comunicazione con due sentimenti in cuore. Il primo: ero certo che questi giorni sarebbero stati un regalo per il nostro territorio. Il secondo: temevo che la nostra Città fosse troppo piccola per un evento così importante. Giunti al termine posso dire che il Festival ci ha arricchiti tutti e ci ha dimostrato che il nostro territorio ha molte risorse. Hanno fatto bene a crederci i coordinatori paolini sr. Cristina Beffa e don Giuseppe Lacerenza”. Così il vescovo di Pinerolo, mons. Derio Olivero, a conclusione del 19° Festival della Comunicazione ospitato nella città piemontese dal 10 al 19 maggio.
In un messaggio diffuso oggi, il presule rivela che “è stata per me una gradita sorpresa vedere la passione e il lavoro del gruppo che ha preparato e dei volontari. Sono stati loro l’anima del Festival. Inoltre è stato prezioso il lavoro di squadra: chiesa cattolica, amministrazione, scuole, giornali, associazioni, Chiesa valdese, Paolini e Paoline. Direi che anche il tema è stato un regalo: l’intelligenza artificiale. Ci ha costretti ad aprire gli occhi sul presente, anzi sul futuro. Ci ha costretti a vincere i pregiudizi tramite un paziente lavoro di ascolto e ricerca”. “Anche la serata di conclusione è stata stimolante”, osserva il vescovo, evidenziando che “dopo un tuffo di dieci giorni nella contemporaneità abbiamo provato a chiederci: Dio è ancora attuale? La sala gremita ci ha mostrato che Dio continua a essere interessante. Perché Lui è sempre più ‘avanti’ di noi, della nostra Chiesa”. “Stargli dietro”, spiega mons. Olivero, “è la nostra grande sfida. La Verità continua ad essere Lui, non noi. La Verità continua ad essere Lui, non la Chiesa”. “Credo che il Festival ci abbia aiutato a camminare in questa direzione”, sottolinea il vescovo: “Aiutandoci ad essere una Chiesa non più di tutti, ma sempre per tutti. Una Chiesa che cerca di camminare con tutti, in ogni epoca, senza pregiudizi, senza pretese”. “Con tutto questo in cuore, formuliamo fin d’ora i migliori auguri di buon lavoro all’arcidiocesi marchigiana di Fermo, scelta dai Paolini quale sede della prossima edizione del Festival”, conclude mons. Olivero.

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