Concilium Sinense: Lizhu (Centro studi sulla teologia cattolica), “senza una Chiesa locale matura, non ci può essere universalità della Chiesa”

“Senza una Chiesa locale matura, non ci può essere universalità della Chiesa”. A ricordarlo è Tan Lizhu, docente del Centro studi sulla teologia cattolica, durante il convegno internazionale sul centenario del Concilio di Shangai, in corso presso la Pontificia Università Urbaniana. Il docente ricorda come l’evento, cento anni fa, giunse dopo lo scoppio dei movimenti di protesta nel Paese contro la Chiesa cattolica. “Il Concilio – afferma – ha risposto alla chiamata e risposto alle esigenze dei tempi. È stata un’opera profetica, non facile da realizzare”. E anche dopo il Concilio Vaticano II, la Chiesa cattolica in Cina è stata coinvolta nei moti di cambiamento. Riguardo al presente, il docente aggiunge che la “Chiesa è sempre in cammino di apprendimento, non per il gusto di sapere, ma, con cuore umile”. A proposito della cinesizzazione del cattolicesimo, Lizhu commenta: “La natura universale della Chiesa ha un residuo che è all’interno della Chiesa locale. Non si tratta di inserire contenuti cinesi nella Chiesa cattolica, non deve essere un processo di questo tipo, ma deve essere di arricchimento reciproco”.

 

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