“Lo sviluppo della Chiesa in Cina deve seguire una prospettiva cinese”. A ricordarlo è Giuseppe Shen Bin, vescovo di Shanghai, al convegno internazionale “100 anni dal Concilium Sinense: tra storia e presente”, presso l’Università Urbaniana di Roma. “Lo sviluppo della Chiesa in Cina – prosegue nel suo discorso il vescovo – deve essere in linea con la Cina di oggi. Oggi il popolo cinese sta portando avanti la grande rinascita della nazione cinese in modo globale con una modernizzazione in stile cinese, e la Chiesa cattolica in Cina deve muoversi nella stessa direzione, seguendo un percorso di cinesizzazione che sia in linea con la società e la cultura cinese di oggi. Invitiamo i sacerdoti e i fedeli cinesi ad amare il loro Paese e la loro Chiesa e a collegare strettamente lo sviluppo della Chiesa con il benessere del popolo”. In un altro passaggio, il presule aggiunge: “lo sviluppo della Chiesa in Cina deve abbracciare il fatto di essere immerso nell’eccellente cultura tradizionale cinese, riguardo soprattutto agli impegni che il Concilio di Shanghai ha messo in programma ma non ha potuto attuare, o che sono stati attuati ma devono essere portati avanti, come incoraggiare la Chiesa in Cina a esplorare l’uso della cultura tradizionale cinese nell’espressione della fede cattolica; sostenere l’adozione di stili tradizionali cinesi nell’architettura delle chiese, nell’arte delle chiese e nella musica, e promuovere la cinesizzazione dell’arte della Chiesa; integrare elementi della cultura tradizionale cinese nella liturgia della Chiesa, eccetera. Tutti questi – conclude – sono i metodi e gli strumenti più importanti per promuovere la cinesizzazione del cattolicesimo oggi, e sono anche l’orientamento dei nostri impegni futuri”.