“La spogliazione di Francesco è il momento del suo ‘Abbà Padre’. Per me questo è il momento cruciale della vita di Francesco, è la base teologica della sua vocazione, la sua assoluta fiducia nella paternità di Dio, il suo desiderio di seguire Gesù povero e crocifisso”. Lo ha detto l’arcivescovo di Boston, il card. Sean O’Malley, nel corso dell’omelia della celebrazione eucaristica di ieri, nella chiesa di Santa Maria Maggiore-santuario della Spogliazione, ad Assisi. Il porporato, dopo essersi soffermato sull’importanza della Pentecoste, ha poi evidenziato il significato della scelta di San Francesco. “L’aver rinunciato e avere messo tutta la sua vita nelle mani di Dio rende Francesco disponibile a seguire Cristo e annunciare la buona Novella. Questo carisma – ha aggiunto – è così forte che si diffonde a macchia d’olio; la sua vocazione ha cambiato il corso della storia e ci ha convocato qui da tutto il mondo. Il carisma che abbiamo ricevuto non è un documento o una filosofia, ma uno stile di vita trasmesso da uomini il cui cuore è infiammato. La strada che ci propone Papa Francesco è quella della vicinanza. Dobbiamo essere vicini a Dio con la preghiera reale e condivisa. La nostra vicinanza a Cristo povero e crocifisso è segno distintivo della nostra spiritualità. Ai nostri giorni uno dei frutti del carisma di Francesco è Carlo Acutis. Ora qui i fedeli si riuniscono in questo nuovo Cenacolo di Pentecoste”.
Un altro momento interessante sul carisma francescano che sprigiona dal santuario della Spogliazione è stato vissuto anche nel pomeriggio di sabato durante il convegno “Tra Frate Sole e Sorella Morte, il Cantico da San Damiano al Vescovado, una riscoperta verso il 2025” al quale hanno partecipato il vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino e di Foligno, mons. Domenico Sorrentino, il poeta Davide Rondoni, presidente del “Comitato nazionale per la celebrazione dell’ottavo centenario della morte di San Francesco d’Assisi”, il frate conventuale padre Felice Autieri e il direttore dell’Ufficio comunicazioni sociali della diocesi, Marina Rosati.