“La prospettiva divina non sarà mai quella della divisione, mai, quella della separazione, dell’interruzione del dialogo, mai”. Lo ha esclamato il Papa, ricevendo in udienza i partecipanti all’Assemblea dei primati della Comunione anglicana. “La via di Dio ci porta invece a stringerci sempre più vitalmente al Signore Gesù, perché solo in comunione con Lui ritroveremo la piena comunione tra noi”, ha proseguito Francesco: “Il mondo lacerato di oggi ha bisogno della manifestazione del Signore Gesù! Ha bisogno di conoscere Cristo!”. “Alcuni di voi provengono da regioni in cui la guerra, la violenza e l’ingiustizia sono l’avariato pane quotidiano dei fedeli, ma anche nei Paesi ritenuti benestanti e pacifici non mancano sofferenze, come la povertà di tanti”, l’analisi di Francesco: “Cosa possiamo proporre noi di fronte a tutto questo, se non Gesù, il Salvatore? Farlo conoscere è la nostra missione. Sulla scia di quanto disse Pietro allo storpio presso la porta del tempio, ciò che dobbiamo offrire al nostro tempo fragile e bisognoso non sono argento e oro, ma Cristo e il sorprendente annuncio del suo Regno”. “Talora dimentichiamo che le discussioni hanno animato anche la prima comunità cristiana, quella di coloro che avevano conosciuto il Signore e lo avevano incontrato Risorto”, ha sottolineato il Papa: “Non dobbiamo avere paura delle discussioni, ma viverle lasciando il primato al Paraclito”. “Caro Fratello Justin, grazie per questa collaborazione fraterna a favore del Vangelo!”, l’omaggio iniziale del Santo Padre a Justin Welby, arcivescovo di Canterbury e primate della Chiesa anglicana: “E non dimentico il Sud Sudan: è stato meraviglioso; con tua moglie, che lavora lì. Molto bello. Il Signore chiama ciascuno di noi ad essere costruttore di unità e, anche se non siamo ancora una cosa sola, la nostra comunione imperfetta non deve impedirci di camminare insieme”. Poi l’omaggio al lavoro svolto negli ultimi cinquant’anni dalla Commissione internazionale anglicano-cattolica, che “si è impegnata con dedizione nel superamento di diversi ostacoli che si frappongono sul cammino dell’unità, riconoscendo anzitutto come ‘la comunione che ci unisce si fonda sulla fede in Dio nostro Padre, in nostro Signore Gesù Cristo e nello Spirito Santo; sul nostro comune battesimo in Cristo; sulla condivisione delle Sacre Scritture, del Credo degli Apostoli e del Credo Niceno-Costantinopolitano; sulla formula calcedoniana e sull’insegnamento dei Padri; sulla nostra comune eredità cristiana di molti secoli’”.