“È necessario non dimenticare quanto è accaduto, non tanto per alimentare un senso di frustrazione, ma per impegnarci nella ripartenza e soprattutto per conservare e alimentare quanto di buono è nato da quella situazione drammatica”. Con queste parole si apre la lettera alla comunità diocesana che mons. Mario Toso, vescovo di Faenza-Modigliana, ha scritto ad un anno dall’alluvione che ha devastato la Romagna. Le parole del vescovo, arrivano in occasione degli imminenti festeggiamenti della Beata Vergine delle Grazie, patrona della città di Faenza e della diocesi.
“Abbiamo bisogno di conservare questo cuore – prosegue il presule –, risvegliare questa fraternità, favorire questa unità. Non abbiamo altre possibilità se non camminare insieme! Insieme possiamo continuare a rialzarci, a ricostruire quanto è stato distrutto. Da soli non riusciamo ad affrontare sfide più grandi di noi. La celebrazione pasquale del Risorto, per intercessione della Vergine delle Grazie, è la radice dell’unità e della fraternità che sole possono animare la comunità cristiana”.
I festeggiamenti per la Beata Vergine delle Grazie partiranno domenica 5 maggio con le giornate di preparazione e vivranno il proprio culmine nelle giornate di venerdì 10, sabato 11 e domenica 12. La santa messa pontificale sarà celebrata sabato 11 alle 10.30 e sarà l’occasione per ringraziare tutti i volontari che si sono spesi durante l’emergenza dell’alluvione e le altre calamità naturali che hanno colpito nei mesi scorsi la diocesi. “Per rendere visibile questo nostro ricordo e la nostra gratitudine per quanti si sono spesi in quei giorni difficili – sottolinea il vescovo –, invito tutti a partecipare alla celebrazione eucaristica che presiederà mons. Mario Delpini, arcivescovo di Milano. Sarà anche un’occasione per ringraziare la diocesi di Milano, che tramite la Caritas ambrosiana ha fatto e donato tanto in occasione dell’alluvione”.
Sabato 11 maggio alle 18 avrà luogo la santa messa con offerta dei ceri da parte dei rioni cittadini, presieduta da mons. Toso. La celebrazione darà il via alle manifestazioni del Niballo e svelerà, in cattedrale, il drappo del Palio 2024 che andrà al rione vincitore.
Come da tradizione, al programma liturgico si alterneranno diverse iniziative e appuntamenti conviviali coordinate dall’Arciconfraternita della Beata Vergine delle Grazie.