Martedì 30 aprile, nel palazzo presidenziale della Moneda, a Santiago del Cile, si è tenuta un’udienza protocollare in cui il presidente della Repubblica, Gabriel Boric, ha ricevuto la visita del nuovo Comitato permanente della Conferenza episcopale cilena (Cech), composto dal presidente, mons. René Rebolledo, arcivescovo di La Serena; dal vicepresidente e arcivescovo di Antofagasta, mons. Ignacio Ducasse; dal vescovo di Chillán, mons. Sergio Pérez de Arce, segretario generale; dall’arcivescovo di Santiago, mons. Fernando Chomali, e dal vescovo di San Bernardo, mons. Juan Ignacio González. All’incontro ha partecipato anche il segretario generale della presidenza, Álvaro Elizalde.
Durante l’udienza, richiesta dai vescovi, riferisce la Cech, i presenti hanno potuto affrontare diverse questioni di interesse comune per la Chiesa cattolica e il Governo. L’arcivescovo René Rebolledo ha spiegato, al termine dell’incontro: “Nel corso dell’udienza, abbiamo sollevato le questioni che avevamo in mente per la 129ª Assemblea plenaria della Conferenza episcopale, quando abbiamo affrontato le sfide più importanti che abbiamo come Paese. Dopo aver ricordato i tre carabinieri uccisi temi su cui ci siamo maggiormente concentrati durante l’incontro sono stati l’insicurezza dei cittadini, la situazione dei migranti e il ruolo delle confessioni religiose nel collaborare alla costruzione del bene comune”.
Mons. Rebolledo ha aggiunto: “Esprimiamo al signor presidente il nostro incoraggiamento come pastori a collaborare in tutto ciò che è da parte nostra, come è stato tradizionalmente l’atteggiamento della Chiesa in Cile, per creare condizioni di pace, dialogo e comprensione. Tutto ciò che favorisce il bene comune”.