“La Nigeria è già da tempo il Paese più popoloso dell’Africa. Con quasi 220 milioni di abitanti (erano 122 milioni nel 2000) ha un tasso di crescita demografica del 2,41% annuo e le previsioni di diverse istituzioni e centri di ricerca stimano che entro il 2050 la sua popolazione arriverà a contare 429 milioni di persone”. Lo ricorda in una nota Aibi-Amici dei Bambini, evidenziando che, “in questo contesto, anche l’adozione internazionale può e deve giocare un ruolo di primo piano, perché, inevitabilmente, con una popolazione così numerosa e in crescita, le situazioni di abbandono rispetto all’infanzia in grave difficoltà familiare sono destinate a moltiplicarsi. Il lavoro sarà sicuramente lungo, ma se intrapreso mantenendo ben salda l’ottica del maggiore interesse dei minori, potrà aprire una strada sempre più importante per il futuro di tanti bambini nigeriani e di tante coppie italiane che desiderano accogliere un figlio e formare una famiglia”. Ecco perché l’accreditamento di Aibi in Nigeria è una notizia positiva e importante, non certo per l’Associazione in sé, ma per la sua mission che da 40 anni è improntata a garantire ai bambini abbandonati il diritto di essere figli.
Secondo i numeri citati prima, “nel 2050 un bambino su 13 nel mondo sarà nigeriano e, dunque, fermo restando che rimane l’estrema ratio di un percorso che deve partire dal rafforzamento delle politiche sociali interne e la sensibilizzazione verso l’adozione nazionale, l’adozione internazionale potrà essere decisiva per ridare a quanti più bambini possibile (idealmente, a tutti) le stesse possibilità di avere una famiglia che li ami e si prenda cura di loro”.
Oltre a Ghana, Burundi e Repubblica del Congo, le coppie italiane che daranno incarico ad Aibi potranno ora adottare, dunque, anche in Nigeria, che ha già, nelle sue liste di minori dichiarati adottabili e in attesa di una famiglia, bambini di tutte le età, a partire dai 6 mesi.
Come per tutti i Paesi, anche la Nigeria ha delle norme precise che regolano l’adozione, che si aggiungono, naturalmente, a quelle valide in Italia per poter accedere all’adozione: le coppie di genitori adottivi, innanzitutto, devono essere sposate e i componenti devono avere un’età minima di 25 anni. Dal momento della consegna dei documenti della coppia sul Paese, deve passare un anno di tempo prima che possa iniziare la vera e propria fase di abbinamento con la bambina o il bambino individuato e proposto dalle autorità competenti. L’abbinamento, poi, può richiedere dalle 2 settimane ai 2 mesi di tempo e, una volta accettato, prevede che la coppia parta per la Nigeria e vi resti per un periodo di circa 3 mesi: 6 settimane sono quelle necessarie per l’affiatamento con il bambino, mentre le successive sono richieste per l’espletamento delle varie pratiche burocratiche.
Tutte le coppie che desiderassero maggiori informazioni in merito alle Adozioni Internazionali in Nigeria, possono scrivere a adozioni@aibi.it o margherita.plotti@aibi.it.