Senza la forza dello Spirito Santo, “noi, da soli, non riusciremmo mai a sconfiggere il male, né a vincere i desideri della carne”. Ne è convinto il Papa, che nell’omelia della Messa di Pentecoste, presieduta nella basilica di San Pietro, ha messo in guardia – sulla scorta di San Paolo – da “impurità, idolatria, discordie, invidie, di pulsioni potenti”. “Ce lo mostra anche Gesù, quando, spinto dallo Spirito, si ritira per quaranta giorni nel deserto per essere tentato. E in quel tempo anche la sua umanità cresce, si rafforza e si prepara alla missione”. “Gentile, rispettosa, delicata: così è l’opera di ricostruzione che lo Spirito compie in noi”, ha spiegato Francesco: “Lo Spirito Santo in noi agisce così: come una presenza forte e gentile”, ha commentato il Papa: “Ci dà la forza del vincere ed è anche delicato: lo spirito ci unge, è con noi”, ha aggiunto a braccio.