“Dal cenacolo di questa Basilica, come gli apostoli, siamo inviati ad annunciare il Vangelo a tutti, andando sempre oltre, non solo in senso geografico, ma anche al di là delle barriere etniche e religiose, per una missione veramente universale”. Lo ha detto il Papa, nell’omelia della Messa di Pentecoste, presieduta nella basilica di San Pietro. “E grazie allo Spirito possiamo e dobbiamo farlo con la stessa forza e con la stessa gentilezza”, ha proseguito: “Non con prepotenza e imposizioni, il cristiano non è prepotente”, ha spiegato il Papa: “Continuiamo a parlare di pace a chi vuole la guerra, di perdono a chi semina vendetta, di accoglienza e solidarietà a chi sbarra le porte ed erige barriere, a parlare di vita a chi sceglie la morte, a parlare di rispetto a chi ama umiliare, insultare e scartare, di fedeltà a chi rifiuta ogni legame, confondendo la libertà con un individualismo superficiale, opaco e vuoto. Senza lasciarci intimorire dalle difficoltà, né dalle derisioni, né dalle opposizioni che, oggi come ieri, non mancano mai nella vita apostolica”.