“Fare educazione, costruire alleanze, ripensare concretamente le strutture della Chiesa”: questo l’invito lanciato oggi da mons. Claudio Giuliodori, presidente della Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università e assistente ecclesiastico dell’Università Cattolica, nel suo intervento al convegno “Prima i bambini: ieri, oggi, domani”, promosso dalla Fism (Federazione italiana scuole materne) a Roma, in occasione del 50° di fondazione.
“Il patto educativo globale lanciato nel 2019 da Papa Francesco sottolinea la missione fondamentale della Chiesa, perché il Vangelo ci impegna ad essere custodi della vita, che non va solo generata ma anche educata”, ha osservato il vescovo. “Generare – ha spiegato – implica l’educare: non può esservi generazione senza educazione e oggi tutto questo, in uno scenario molto complesso, per la comunità cristiana diventa una sfida ancora più grande”. Con riferimento alla legge 62/2000 sulla parità scolastica, Giuliodori ha osservato: “Purtroppo questa parità tanto declamata deve essere anche garantita: lo è per dettato costituzionale ma di fatto non è ancora compiuta”. Di qui una sottolineatura: “La libertà di scelta dei genitori non è garantita a sufficienza; non è garantito il pluralismo scolastico; non è data la possibilità di esprimere tutte quelle energie e risorse che consentono di offrire al nostro Paese un servizio di formazione pluralistico. Celebriamo l’anniversario odierno anche per rilanciare e affrontare le sfide”. Dal presule l’invito a “creare una grande alleanza perché nessuno da solo – famiglia, parrocchia, scuola, associazioni – può assolvere ad un compito così grande. La forza delle nostre associazioni e della vita complessiva della Chiesa è garantire le alleanze, ossia creare quel tessuto favorevole alla vita dove anche fragilità, difficoltà, inadeguatezze possono essere superate grazie al sostegno reciproco”. “In una società tendenzialmente molto individualista, bisogna ancor più essere solidali: questo è lo sguardo e l’attitudine che dobbiamo saper coltivare. Questo è ciò che la politica e le istituzioni dovrebbero sostenere”. “Il cammino sinodale della Chiesa – ha concluso Giuliodori – ci offre la possibilità di un approccio nuovo alla gestione di parrocchie, oratori e edifici delle comunità religiose aprendo una stagione di grande progettualità cui tutti siamo chiamati ad apportare il nostro contributo. Molte di queste strutture possono essere valorizzate proprio sul versante educativo, un compito che nel contesto del cammino sinodale tocca tutti: fare educazione, costruire alleanze, ripensare concretamente le strutture”.