Papa a Verona: incontro Arena di Pace, “nel mondo oggi c’è questo peccato grave: non curare la pace”

(Foto Argentiero/SIR)

“Sto guardando quel cartello ‘Smilitarizziamo mente e territorio’. Stiamo parlando di pace. Ma voi sapete che le azioni che in alcuni Paesi rendono più reddito sono le fabbriche delle armi? Questo è molto brutto”. Così Papa Francesco, partecipando all’incontro “Arena di Pace – Giustizia e Pace si baceranno”, ha risposto alle domande di alcuni rappresentanti dei diversi Tavoli di lavoro, nell’Arena di Verona. “Che cosa brutta preparare alla morte”.
Il Pontefice si è rivolto ad Annamaria Panarotto delle mamme No-Pfas di Vicenza, un gruppo di genitori che si batte contro l’inquinamento dell’acqua che uccide i propri figli, e a Vanessa Nakate, giovane attivista per il clima ugandese. Soffermandosi sulla rivoluzione digitale che ci ha permesso di essere sempre connessi, il Papa ha ribadito che “dovremmo avere più tempo a disposizione ma ci accorgiamo che siamo sempre in affanno”. “Sentiamo che tutto questo non è naturale. Nella nostra società si respira un’aria stanca. La pace non si inventa da un giorno all’altro, va curata. Nel mondo oggi c’è questo peccato grave: non curare la pace. Il mondo è in corsa. ‘Rallentare’ può suonare come una parola fuori posto, in realtà è l’invito a ricalibrare le nostre attese e le nostre azioni adottando un orizzonte più profondo e più ampio. Si tratta di fare una ‘rivoluzione‘ in senso astronomico: andare a cercare la pace. La pace si fa col dialogo. Riconoscere gli altri”. Infine, l’invito a “fermare le aggressioni”, che “si moltiplicano”.

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