La Caritas è spesso associata alle mense, alla distribuzione di cibo, ad interventi nell’ambito di quella che si definisce “povertà alimentare”. “L’alimentazione è un bisogno primario. Direi anche la buona alimentazione, perché la cattiva alimentazione, anche se placa momentaneamente la fame, ha sempre conseguenze negative. Il compito della Caritas di per sé non è ‘dare da mangiare’, ma fare sì che la comunità si accorga di chi ha fame e dia essa stessa da mangiare. Però la Caritas non sale sul pulpito a fare prediche e a dire agli altri che cosa devono fare, ma parla attraverso le opere e i fatti. Per questo da sempre raccoglie generi alimentari e li distribuisce, organizza le mense e le fa funzionare con operatori o volontari, avvia l’attività o gestisce i cosiddetti empori solidali. In certe situazioni avvia progetti agricoli o di produzione di generi alimentari”, spiega il vice direttore di Caritas italiana, Paolo valente, che ricorda che è stato anche nel passato: “Ricorrevano quasi un mese fa gli 80 anni di fondazione della Poa (inizialmente Pca). I più anziani ricordano che tra le prime attività c’erano già allora le mense (i refettori del Papa) che distribuivano la cosiddetta ‘minestra del Papa’. Dalle ceneri della Poa nel 1971 nacque Caritas italiana. Lo spirito di Caritas Italiana non è quello dell’assistenza, ma della promozione e dell’animazione di comunità”.
Dunque, aggiunge, “le attività anche nel campo della povertà alimentare sono soprattutto un segno, secondo alcuni principi e alcune caratteristiche: la persona al centro, il rispetto della dignità della persona, la promozione dello sviluppo umano integrale (‘…non di solo pane…’). Soprattutto è necessario il coinvolgimento della comunità (ad esempio attraverso il volontariato). Il cibo, la condivisione del cibo, è anche un pretesto per entrare in relazione. Le buone relazioni salvano più del cibo. Meglio: il buon cibo è segno efficace delle buone relazioni che salvano”.
In occasione della Giornata della ristorazione, che ricorre domani 18 maggio, i ristoratori italiani uniscono ospitalità e solidarietà con un’iniziativa che si propone di sostenere le attività di Caritas a contrasto della povertà alimentare, in particolare attraverso la sua rete di mense. “L’iniziativa – evidenzia Valente – si propone di sostenere le attività delle Caritas in Italia nel campo della povertà alimentare. In particolare, con questa raccolta fondi, si vuole potenziare l’opera di alcune delle realtà diocesane impegnate territorialmente nel programma di sostegno alimentare. Nello specifico la Caritas di Adria-Rovigo, dove si intendono ricavare nuovi spazi mensa, la Caritas di Rieti, cui si forniranno elettrodomestici per la nuova mensa di comunità, e la Caritas di Ugento-Santa Maria di Leuca che attiva una nuova mensa di comunità a sostegno delle fasce più fragili della popolazione. L’anno scorso le donazioni erano state impiegate nell’acquisto di beni per gli empori solidali”.