Festival biblico: Treviso, da domenica una ventina di eventi in città

Sono una ventina gli eventi che si terranno a Treviso per il Festival biblico. La città ospiterà la kermesse per il quinto anno consecutivo, nei giorni dal 23 al 26 maggio. Ma già da domenica 18 sarà possibile visitare l’installazione artistica “Inebrianti sono i tuoi profumi” (Ct 1,3) in piazza Rinaldi. Il Festival – giunto alla XX edizione – è un progetto culturale ideato e promosso dalla diocesi di Vicenza e dalla Società San Paolo, con le diocesi di Adria-Rovigo, Chioggia, Padova, Treviso, Verona e Vittorio Veneto, che si estende quest’anno anche alle diocesi di Alba, Catania e Genova. “Agape”, una delle declinazioni della parola amore, è il tema centrale di questa edizione 2024: è trasversale – viene spiegato in una nota – a tutte le Sacre Scritture, potente nella sua essenzialità e quasi radicale per questi tempi: agape, la forma più espansiva dell’amore e allo stesso tempo sostanziale, perché suggerisce un modo di abitare il mondo, a livello sociale e civile, rivelandosi nella concretezza delle relazioni della vita di ogni giorno. Come di consueto, Agape sarà affrontato da molteplici punti di vista.
“A Treviso – ha spiegato don Michele Marcato – si è scelto, da una parte, di rinnovare l’ascolto del messaggio biblico su questi temi e, dell’altra parte, di lasciare spazio all’espressione di forme di amore che, al di là della diversa provenienza e motivazione, hanno attivato scelte buone, forme di riconciliazione, o anche solo manifestazioni artistiche che si dimostrano capaci di far emergere ciò che di buono si trova in ogni creatura umana. Per quanto riguarda la parte dell’ascolto, l’attenzione si concentra su due libri biblici: la Prima Lettera di Giovanni, uno scritto del Nuovo Testamento attribuito all’apostolo ed evangelista Giovanni, a partire dalla quale si mette in luce che ‘agape’ è ‘l’altro nome di Dio’, e il Cantico dei Cantici, capolavoro dell’Antico Testamento attribuito al re Salomone; e poi ampio spazio all’espressione artistica, soprattutto nella musica, nel teatro, nel cinema e nella pittura”.
L’installazione in piazza Rinaldi, che rimarrà per un’intera settimana, prevede un piccolo giardino di erbe aromatiche e alberi ad alto fusto. Si parlerà di giustizia, pace, accoglienza con varie declinazioni e in particolare con la mostra “Out of Place. Artisti dai campi profughi del mondo”; a teatro si darà spazio alla speranza di riscatto per le vittime di un “amore malato”, rileggendo le drammatiche esperienze di una migrante caduta nella rete della prostituzione alla luce del mito greco, in un’opera contemporanea intitolata “Medea per strada”. E poi spazio alla letteratura, alla poesia e al cinema, con “L’aurora boreale” di Thedor Däubler, e la recente pubblicazione su don Lorenzo Milani, noto per il suo approccio rivoluzionario all’educazione e per la sua cura per i più deboli (“Al prete ignoto. L’ecclesiologia implicita di don Lorenzo Milani”). “La poesia civile – Le parole verdi”, punta a mettere in evidenza il valore dell’amore per la natura e il mondo che ci circonda, così come espresso da alcuni poeti contemporanei anche se non esplicitamente ispirati alla tradizione biblica. Il cinema, infine, offrirà una stimolante introduzione alla visione di opere sul tema come “Tiziano Terzani: il Viaggio della vita”, di Mario Zanot, e “Agape”, di Velania A. Mesay e Tomi Mellina Bares. Un importante coinvolgimento di giovanissimi si avrà grazie a “La bella, la bestia e l’amore eroico” – L’agape nel cinema: il caso de “La bella e la bestia” analizzata tramite il viaggio dell’eroe con Manlio Castagna, scrittore e regista.
“Il profumo di pane” caratterizzerà la domenica pomeriggio, a partire da un’opera teatrale che rilegge la bellissima vicenda di Ruth, la “bisnonna” del Re Davide. Durante la stessa giornata proprio l’amore e la competenza per il proprio lavoro, manifestato da alcuni storici commercianti locali, offrirà l’occasione per una passeggiata diversa per le vie di Treviso (“Un amore di bottega”). Infine, non poteva mancare uno spazio per l’esegesi dell’arte pittorica, nella presentazione di alcune delle opere più significative sul tema dell’amore (“Bello come il pane”).

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