La segretaria generale del Consiglio d’Europa Marija Pejčinović commenta l’adozione del primo trattato internazionale sull’intelligenza artificiale: “La Convenzione quadro sull’intelligenza artificiale è un trattato globale, primo nel suo genere, che garantirà che l’intelligenza artificiale difenda i diritti delle persone. È una risposta alla necessità di uno standard giuridico internazionale sostenuto da Stati di diversi continenti che condividono gli stessi valori per sfruttare i vantaggi dell’intelligenza artificiale, mitigandone al tempo stesso i rischi”. Con questo nuovo trattato, afferma ancora Pejčinović, “miriamo a garantire un uso responsabile dell’intelligenza artificiale che rispetti i diritti umani, lo Stato di diritto e la democrazia”. Il trattato disciplina l’uso dei sistemi di intelligenza artificiale nel settore pubblico – comprese le aziende che agiscono per suo conto – e nel settore privato. La convenzione stabilisce requisiti di trasparenza e supervisione adattati a contesti e rischi specifici, inclusa l’identificazione dei contenuti generati dai sistemi di intelligenza artificiale. Le norme intendono garantire che i sistemi di intelligenza artificiale “rispettino l’uguaglianza, compresa l’uguaglianza di genere, il divieto di discriminazione e il diritto alla privacy”.