Sono stati oltre 150 i laboratori svolti dall’Ufficio Educazione alla mondialità della Caritas diocesana di Faenza-Modigliana negli ultimi due anni scolastici (2022-23 e 2023-24) nei diversi istituti di scuole secondarie di secondo grado del territorio faentino, dal liceo “Torricelli-Ballardini” all’Itp “L. Bucci” fino all’It “A. Oriani” e all’Ip “Persolino-Strocchi”, oltre ad altri interventi di diverso tipo nelle altre scuole di ordine e grado. I “numerosi e interessanti stimoli” raccolti a contatto con i giovani studenti sono stati presentati nel corso della conferenza “Nuove prospettive: lo sguardo dei giovani sulla scuola, la città, il mondo”, organizzata dallo stesso ufficio della Caritas. Barbara Lanzoni, referente per l’Area Educazione alla mondialità, ha spiegato che nel corso dell’esperienza si è fatto ricorso a due tecniche: quella dell’“imparare vivendo” che permette ai ragazzi di vivere qualche aspet­to della vita e del mondo in modo simulato e quella del “circle-time”, una tecnica di comunicazione che consente ai ragazzi di esprimere liberamente la propria opinione sotto la supervisione di un moderatore che aiuta a sviluppare sempre nuovi ragionamenti nel rispetto di tutti e di ciascuno.
Sono stati affrontate le tematiche relative a utilizzo e rischi dei sociali media, libertà e responsabilità, miglioramento e cambiamento della scuola – su questo anche in collaborazione con il Movimento studenti di Azione Cattolica –, cittadinanza attiva e volontariato, orientamento sul “dopo Maturità”. La Pastorale vocazionale della diocesi ha ideato e messo in campo il progetto “Bussolà” che è stato presentato nel corso della conferenza del 14 maggio: si tratta di un percorso di orientamento che sollecita gli studenti a interrogarsi sul proprio desiderio più autentico e ad aumentare la consapevolezza dei fattori in gioco quando si compie una scelta.