Brasile: Rio Grande do Sul, livello dall’acqua al suo massimo a Porto Alegre. L’allarme dell’arcivescovo Spenger

“Durante il fine settimana ha piovuto molto e il fiume Guaíba è salita di nuovo. Si prevede che supererà il livello massimo della scorsa settimana. Non sappiamo se questo accadrà o meno. In ogni caso, la Guaíba continua a salire e potete immaginare cosa significhi da una settimana a questa parte: intere regioni sott’acqua, soprattutto qui nella regione metropolitana. Nell’interno dello Stato, l’acqua è salita, scesa e risalita. E ora sta scendendo. I danni sono innumerevoli, le città qui sono state devastate, distrutte, le immagini sono molto forti”. È il nuovo allarme, lanciato attraverso Vatican News, dell’arcivescovo di Porto Alegre dom Jaime Spengler, presidente della Conferenza nazionale dei vescovi del Brasile, in merito all’alluvione che ha investito lo Stato brasiliano del Rio Grande do Sul.
La situazione è ora complicata dalle basse temperature dell’autunno brasiliano, scese nelle ore più fredde a 3 gradi. “Fino a ieri non c’era praticamente alcuna possibilità di asciugare i vestiti indossati da queste persone. Quindi potete anche immaginare la situazione”, spiega l’arcivescovo, che aggiunge: “L’accesso alla città è ancora a senso unico. L’aeroporto rimarrà chiuso probabilmente fino alla fine del mese, se non oltre. L’aeroporto stesso è sott’acqua. Le donazioni non sono mancate, ne stanno arrivando molte. La solidarietà si è manifestata in modo molto forte e bello. C’è preoccupazione per l’acqua potabile. E ora c’è anche una preoccupazione molto forte: innanzitutto per il freddo, che può avere una serie di conseguenze per la salute di molte persone, ma anche per la tubercolosi e la leptospirosi. Sono malattie che iniziano a manifestarsi”.
L’impatto delle piogge e delle inondazioni senza precedenti sta travolgendo anche le comunità indigene della regione. Un’indagine collaborativa indica che più di 80 comunità e territori indigeni sono stati direttamente colpiti, alcuni in modo estremamente grave.
La mappatura, ancora in fase di aggiornamento, è stata realizzata congiuntamente dal Consiglio indigeno missionario (Cimi) – Regione Sud e varie organizzazioni locali. Le comunità dei popoli Guarani Mbya, Kaingang, Xokleng e Charrua, distribuite in 49 comuni del Rio Grande do Sul, sono le più colpite.

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