Lunedì 13 maggio, festa della Madonna di Fatima, il card. Pierbattista Pizzaballa, patriarca di Gerusalemme dei latini, ha presieduto una messa nella chiesa dell’Annunciazione a Beit Jala per celebrare il 40° anniversario dell’Istituto del Verbo Incarnato (Ive) e i 30 anni dall’invio del primo missionario, p. Marcelo Gallardo, a servire le popolazioni della Terra Santa. Hanno concelebrato, tra gli altri, il patriarca latino emerito Michel Sabbah e mons. Bolous-Marcuzzo, oltre a diversi sacerdoti dell’Istituto del Verbo Incarnato. Secondo quanto riferito dal Patriarcato latino, padre Carlos Miguel Buela, il fondatore, ha espresso “la missione dell’Istituto nell’amare, servire e appartenere alla Madre Chiesa. Ha esortato ogni uomo e donna consacrati a recarsi in pellegrinaggio in Terra Santa, almeno una volta nella vita, per visitare la tomba vuota, fondamento della nostra fede cristiana”. L’Istituto del Verbo Incarnato è venuto per la prima volta in Terra Santa su invito dell’ex patriarca Michel Sabbah. E nel corso degli anni è stato sostenuto da tutti i patriarchi latini che lo hanno seguito. Attualmente, i sacerdoti e le suore del Verbo Incarnato prestano servizio in diverse parrocchie latine in Palestina e in Giordania, a Gaza, oltre che in diverse case di riposo e in case di accoglienza per bambini e adulti gravemente disabili. Nella sua omelia, il card. Pizzaballa ha elogiato il grande ruolo che l’Istituto svolge in Medio Oriente: “Voi traete la vostra spiritualità dal mistero dell’Incarnazione e lavorate in Terra Santa per incarnare in luoghi difficili la presenza di Dio tra il suo popolo”. Ha anche sottolineato la loro attiva collaborazione con il clero di Terra Santa e la loro partecipazione a tutte le attività pastorali e spirituali. Ha concluso con una preghiera per per padre Youssef Asaad, sacerdote vicario della parrocchia di Gaza, e per tutte le suore del Verbo Incarnato, che attualmente stanno sopportando molte difficoltà a causa della guerra, implorando l’intercessione di Nostra Signora di Fatima.