Commissione Ue: Previsioni economiche. Elementi di incertezza. Il nodo dei conti pubblici

“Dopo una consistente riduzione nel 2021 e nel 2022, il calo del disavanzo pubblico dell’Ue ha subito una battuta d’arresto nel 2023 con l’indebolimento dell’attività economica”. Secondo le proiezioni della Commissione Ue il calo ricomincerà nel 2024 (3,0%) e nel 2025 (2,9%), “sospinto in particolare dall’eliminazione graduale delle misure di sostegno connesse all’energia”. Lo si legge nelle Previsioni economiche della Commissione Ue. Il rapporto debito/Pil nell’Ue dovrebbe stabilizzarsi quest’anno all’82,9%, per poi aumentare di circa 0,4 punti percentuali nel 2025. Oltre ai dati numerici, la Commissione rilascia una serie di commenti al quadro economico continentale. “Negli ultimi mesi – si legge ancora – è cresciuta l’incertezza, unitamente ai rischi di revisione al ribasso per le prospettive economiche, principalmente a causa del protrarsi della guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina e del conflitto in Medio Oriente. Continuano a rappresentare un rischio anche le generali tensioni geopolitiche”. Il persistere dell’inflazione negli Stati Uniti “potrebbe comportare ulteriori ritardi nella riduzione dei tassi negli Usa e non solo, determinando una moderato inasprimento delle condizioni di finanziamento a livello mondiale”. Ma altri dubbi sono legati a specifiche misure di risanamento nei bilanci 2025 di alcuni Stati, tali da frenare la crescita economica. Allo stesso tempo, una minore propensione al risparmio potrebbe stimolare la crescita dei consumi, mentre gli investimenti nell’edilizia residenziale potrebbero riprendere più rapidamente. “Sulle prospettive pesano sempre più i rischi associati ai cambiamenti climatici”.

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