Inizia oggi a Roma, presso il Quartier generale della FAO, il Summit internazionale del Civil7 (C7) nell’anno della Presidenza italiana del G7, evento di due giorni organizzato e coordinato da GCAP Italia, la Coalizione Italiana contro la Povertà che nel 2024 presiede il C7. Anche la Rete Italiana Pace e Disarmo – si legge in un comunicato della Rete diffuso questa mattina – ha dato il proprio contributo fattivo a questo percorso condiviso coordinando il Gruppo di Lavoro su “Pace, sicurezza comune e disarmo nucleare”. La fragilità della pace globale richiede la massima urgenza e un’azione concreta e multilaterale. “Quanto ancora dobbiamo aspettare prima che diventi evidente che le armi nucleari falliscono anche come deterrente?”, sottolinea Emily Molinari dell’International Peace Bureau che ha coordinato il gruppo di Lavoro. “I leader del G7 devono aprire la strada al cambiamento di paradigma sulla sicurezza di cui abbiamo bisogno: la sicurezza comune si è dimostrata efficace in passato e può ancora una volta portare al disarmo internazionale, alla diplomazia e a una pace sostenibile”. Partendo dunque dalla valutazione dell’attuale situazione dei conflitti mondiali e globali (dall’Ucraina a Gaza, al Sud Sudan), dalla consapevolezza del pericolo portato dall’aumento incontrollato delle spese militari e dallo sgretolamento delle norme internazionali di disarmo, le richieste del Gruppo di lavoro specifico sulla Pace entrano nel merito delle responsabilità del G7. Che in questo contesto può essere parte del problema, se promuove unilateralmente gli interessi delle economie più sviluppate, o parte della soluzione, se difende i diritti umani e gli interessi comuni dell’umanità e del pianeta per un futuro più pacifico, giusto, sostenibile e sicuro. “Negli ultimi decenni – osserva Francesco Vignarca, Rete Italiana per la Pace e Disarmo -, l’aumento delle spese militari e la militarizzazione hanno portato a un mondo sempre più in guerra e incapace di affrontare i veri problemi globali. Il G7 dovrebbe guidare un cambiamento di rotta ormai inevitabile, ponendo le scelte di disarmo in prima linea nelle rinnovate politiche per una Pace positiva”.