Economia: conclusi a Milano gli “Stati generali dell’imprenditoria cristiana”, fare “rete per un nuovo modello di sviluppo”

Gli imprenditori cristiani, riuniti a Milano presso l’Università Cattolica, hanno avviato un percorso comune per promuovere uno sviluppo sostenibile e solidale. L’obiettivo è “formulare proposte per un nuovo modello economico basato su solidarietà, bene comune e dignità umana” e “promuovere una crescita qualitativa che valorizzi le persone attraverso un approccio inclusivo, incoraggiando una cooperazione competitiva che valorizzi la sostenibilità a lungo termine”. Questo in sintesi il messaggio lanciato in occasione degli “Stati generali dell’imprenditoria cristiana” che si è svolto a Milano, lo scorso sabato 11 maggio presso l’Aula Magna dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. “È stato dato il via ad un cammino comune”, si legge in un comunicato diffuso oggi a conclusione dell’evento. “Ora si tratta di creare un gruppo di lavoro che studi e prepari delle proposte riguardanti il nuovo modello di sviluppo per il bene comune, da presentare a Roma fra un anno, durante il Giubileo”. Spiegano i promotori dell’iniziativa: Compagnia delle Opere, l’Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti, la Fondazione Centesimus Annus – Pro Pontifice. Il progetto degli Stati generali dell’imprenditoria cristiana dopo Roma e Milano prevede un terzo incontro a Torino. “Abbiamo visto una convergenza su opinioni forti, sulla visione complessiva di un panorama d’impresa che non sta migliorando”, dice Aldo Fumagalli, Presidente Ucid Lombardia. “Abbiamo avuto una chiara indicazione e una delega al proporre e fare qualcosa, per tracciare una nuova strada, perché quella attuale non ci sta portando, poi, così lontano”. Anche Gian Luca Galletti, Presidente nazionale Ucid concorda e sottolinea: “gli imprenditori cristiani possono ricoprire una parte importante nella nuova economia che caratterizzerà gli anni futuri”. Andrea Dellabianca, Presidente nazionale di Compagnia delle Opere parla di giovani: “Sono sempre più attenti all’azienda con cui entrano in contatto”, dice, “vogliono intervistare gli imprenditori, conoscere come l’azienda si comporta e come si posiziona. È quindi fondamentale curare il nostro ambiente e i rapporti con le persone che si interfacciano con noi”. La presidente della Fondazione Centesimus Annus pro Pontifice, Anna Maria Tarantola, sottolinea invece la necessità di un cambio di rotta: “Questo è il momento in cui dobbiamo cambiare il modello di sviluppo passando da uno basato sulla crescita quantitativa ad uno che guarda al benessere, quindi alla qualitativa della crescita. Ciò significa avere cura delle persone, delle cose e del creato”.

© Riproduzione Riservata

Quotidiano

Quotidiano - Italiano

Territori