Scuola: Cittadinanzattiva, “su mense serve indagine Commissione parlamentare infanzia”. “No escludere bimbi poveri, uniformare tariffe, piano costruzione nuove”

Oltre alla richiesta di un’indagine conoscitiva sulle mense scolastiche a cura della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza, Cittadinanzattiva propone di riconoscerle come “servizio pubblico essenziale” e nel frattempo “impedire qualsiasi forma di esclusione dai bambini le cui famiglie siano in condizioni di povertà; contrastare i casi di morosità ingiustificata; uniformare le tariffe minime e massime, almeno per aree territoriali del Paese (Nord, Centro e Sud). E ancora: predisporre “un piano quinquennale, successivo al Pnrr, per costruire nuove mense e arrivare a garantire il tempo pieno, a partire dalla scuola primaria e soprattutto nelle aree del Sud, in quelle interne e ultra-periferiche del Paese”, e favorire la diffusione delle Commissioni mensa con la presenza al loro interno di almeno un genitore di bambini che utilizzano le diete speciali. Per l’associazione occorre inoltre individuare procedure e strumenti specifici, ma comuni a tutti i territori, per “poter avviare una valutazione del servizio su tutto il territorio nazionale con indicatori di rilevazione comuni e valorizzare le buone pratiche esistenti”. Rendere gli studenti “protagonisti dell’educazione alimentare e dei corretti stili di vita, mettendoli al centro dei percorsi formativi in ambito scolastico” ed eliminare dai distributori automatici delle scuole il cibo spazzatura per inserire solo prodotti freschi e naturali, possibilmente locali, le ultime proposte.

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