Fraternità: Mattarella, “non bisogna avere complessi o ritegno nel pronunciare questa parola. E nel viverla”

“Due giorni fa, in questa sala, ho incontrato un buon numero di persone a cui, negli ultimi anni, è stato conferito il Premio Nobel per la pace. Erano qui, a Roma, per incontri che li impegnavano, con grande passione, con l’obiettivo di far diffondere nel mondo il senso di fraternità. Pronunciamo di rado questa parola: fraternità. Da parte di tanti viene ritenuta di significato esclusivamente religioso, quando, non da qualcuno, come un’ingenua illusione di anime sognanti. Ma non è così. Non bisogna avere complessi o ritegno nel pronunciare questa parola. E nel viverla”. Lo ha affermato questa mattina il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione della cerimonia di consegna degli Attestati d’Onore ai nuovi Alfieri della Repubblica.
“La pace – cui tutti diciamo di aspirare – si costruisce anzitutto a partire dalla vita di ogni giorno, dall’incontro con chi ci è vicino, anche se chi ci è vicino in quel momento è uno sconosciuto, che incontra per caso la nostra strada”, ha sottolineato il Capo dello Stato che, rivolgendosi ai giovani, nuovi Alfieri della Repubblica, ha evidenziato: “Questo è quanto avete fatto, verso familiari, amici, conoscenti, sconosciuti, per la natura, nei confronti della comunità in cui si vive e del suo territorio, nell’arte, nella scienza. E quel che avete fatto lo fanno tanti altri, in Italia, che voi oggi qui rappresentate tutti”. “Per questo – ha concluso – siete qui e ricevete questo riconoscimento come segno di gratitudine da parte della nostra Repubblica”.

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