È in programma per domenica 12 maggio, al Salone internazionale del Libro di Torino, la presentazione del volume “Passione per l’umano, passione per la libertà. Tracce di politica nel pensiero di Luigi Giussani” (Cantagalli) di Andrea Gianni. Dalle 14, nello Spazio Uelci stand W05 del Padiglione Oval, con l’autore interverranno Carlo Fedeli, docente di Storia della pedagogia all’Università di Torino, e Chiara Genisio, dell’Agenzia giornali diocesani.
Nel libro – viene spiegato in una nota dell’editore – “emerge in tutto l’orizzonte la statura umana e culturale di Luigi Giussani, maestro geniale anche nel pensare la politica in quanto tale e nell’avvertire che la vocazione politica del cristianesimo sta nella costruzione di un’unità che valorizzi le differenze della società ma si opponga ad ogni estraneità, conflittualità e divisione. Egli sviluppa una lettura antropologica della politica, fondata sul bisogno della persona di essere utile al bene comune; dalla famiglia al popolo con un’apertura totale verso tutti i bisogni altrui”. “Per Giussani – prosegue la nota –, il senso religioso è la più profonda struttura costitutiva della persona e perciò determina anche la sua partecipazione alla polis. Un aggancio paradossale tra senso religioso e politica che in realtà permette di incontrare e rispettare ogni tentativo politico presente nella società. Il libro si completa con una riflessione su alcuni decisivi ‘criteri’ che per Giussani segnano una azione politica ‘da cristiani’; insistendo in particolare sul dialogo e sulla comunione, aspirazioni umane prima che cristiane, capaci di cambiare il volto e le forme della politica. Con un linguaggio semplice alla portata di tutti e quasi colloquiale non senza punte di ironia, il libro disegna una mappa del pensiero politico di Luigi Giussani, toccando concetti come lavoro, responsabilità sociale, Stato, partiti politici, pluralismo e democrazia, rivoluzione, condivisione, popolo e persino amicizia; accompagnati dalla sorprendente affermazione che il cristianesimo non è una religione”. “Un libro – conclude la nota – che rimette al centro parole che sono ideali: quelle sincere aspirazioni umane che possono restituire alla politica la dignità perduta. Un messaggio in profonda controtendenza rispetto a una politica con il respiro corto, dettata dal ritmo elettorale e incapace di proporre un modello di umanità e di società che valga la pena perseguire”.