Diocesi: Treviso, ieri la presentazione del libro “Omaggio a Pio X – Ritratti coevi” con la prefazione di Papa Francesco

(Foto Agenzia foto film Treviso)

Un incontro al tempo stesso “ufficiale e familiare”, come lo ha definito il vescovo di Treviso, Michele Tomasi, nel suo saluto. La presentazione del libro di mons. Lucio Bonora, “Omaggio a Pio X – Ritratti coevi”, che contiene la prefazione di Papa Francesco, ha raccolto molte persone, ieri, nel salone ducale del vescovado.
Moderati da mons. Stefano Chioatto, direttore dell’Archivio e della Biblioteca e dell’Archivio diocesani di Treviso, sono intervenuti il card. Marcello Semeraro, prefetto del Dicastero per le cause dei santi, sul tema “Negli occhi di un Pontefice, il volto della Chiesa”, cui ha fatto seguito l’intervento di don Luca Vialetto, direttore del Museo diocesano, sul tema “Dipingere l’anima”.
Un incontro nel solco tracciato dall’evento della peregrinatio corporis di San Pio X che si è svolta tra Treviso e Riese Pio X, e poi a Padova e Venezia, nell’ottobre dell’anno trascorso. Giorni nei quali, in particolare a Riese, “il concorso di popolo ha superato ogni aspettativa; abbiamo imparato ad ascoltare la voce di San Pio X in dialogo con quella di Papa Francesco, che quasi si richiamavano e si confermavano a vicenda sui grandi temi della missionarietà della Chiesa e dell’amore per l’Eucaristia, della cura per la casa comune e della giustizia sociale, e soprattutto nell’invocazione accorata e radicata nel Vangelo per la pace”, ha ricordato mons. Tomasi. Durante la peregrinatio corporis del santo Papa Pio X, “abbiamo visto nel volto di questa Chiesa di Treviso, che si è riunita devotamente in preghiera, un momento autentico di incontro dei fedeli con un santo pontefice partito da queste terre e da questo nostro mondo, e sperimentato come presenza viva, perché autenticamente viva in Cristo. Ci siamo sentiti, forse, davvero ‘coevi’ di San Pio X, a lui contemporanei, e lui a noi. Abbiamo percepito un legame profondo tra il cuore e l’amore a Cristo e alla Chiesa dei due pontefici” e scoperto che “la luminosa bellezza della santità unisce ancora le persone, realmente ed in profondità”.
Al card. Semeraro il compito di rintracciare nel volume i tratti umani, pastorali e spirituali di Pio X, che lasciano trasparire il volto della Chiesa. L’intera opera è percepita come un percorso, che segue la biografia di Giuseppe Sarto, dall’infanzia fino al soglio pontificio. Il cardinale ha messo in luce lo sguardo profondamente umano del pontefice, ritratto da diversi artisti, lo sguardo mite e forte, capace di rivelare le caratteristiche principali della sua personalità: l’umanità e la carità. Riconoscendo che l’amore per san Pio X che traspare dalle pagine e dai commenti dell’autore, altro non è che amore per la Chiesa, il cardinale ha messo in luce che lo sguardo di Pio X, in particolare nelle fotografie, è “sereno e rivolto in avanti”.
Ma quale volto di Chiesa emerge dagli occhi di Papa Sarto, si è chiesto il card. Semeraro riportando le parole su Pio X di Pio XII e di Paolo VI e citando la prefazione di Papa Francesco, che ricorda la propria devozione per san Pio X e lo definisce “Papa mite e forte, umile e chiaro, che desiderava stare coi piccoli, i poveri, i bisognosi, i terremotati, gli svantaggiati e quanti soffrivano per calamità naturali o per gli stenti della vita”. “È proprio questo volto della Chiesa dei poveri e dei sofferenti che si riflette negli occhi di san Pio X”, ha detto il cardinale ricordando la carità e l’attenzione ai poveri del parroco Sarto a Salzano e poi da vescovo a Mantova, la sua cura, da Papa, per le popolazioni colpite dal terremoto di Messina e per le tante persone che ricevevano la sua carità riservata e nascosta. “Voi, che guarderete le sue immagini, non mancate di riconoscervi ciò che pure Benedetto XVI ha indicato come le caratteristiche di tutta la sua vita: l’umiltà, la semplicità e la grande carità verso i bisognosi”, ha concluso il cardinale.

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