Ucraina: Mean, appello ai candidati alle elezioni europee, “il futuro dell’Europa passa per Kyiv” e per i Corpi civili di pace europei

Roma, conferenza stampa (Foto Mean)

Sostenere “in tutti i modi” l’Ucraina nel suo percorso di adesione all’Unione” e arricchire “l’arsenale di pace dell’Unione” con l’istituzione dei “Corpi civili di pace europei, strumenti indispensabili per il monitoraggio e la gestione delle crisi, per prevenire i conflitti, creare convivenze”. E’ quanto chiede una rete di movimenti e associazioni – da EUcraina Odv, Project Mean-Movimento europeo di azione non violenta, Comitato Ventotene e Ponte Atlantico-Difesa Libertà Democrazia – in un Documento dal titolo “Il futuro dell’Europa passa per Kyiv”, che è stato presentato oggi a Roma in conferenza stampa e sarà trasmesso ai candidati alle prossime elezioni europee di giugno perché lo sottoscrivano “come impegno per il prossimo quinquennio”. “La maggioranza del popolo ucraino ha già scelto liberamente l’Europa e ha difeso quella scelta prima con le manifestazioni di Euro Maidan nel 2014, poi combattendo contro gli invasori russi che quella scelta vogliono cancellare. Ora spetta all’Unione Europea e ai Paesi Membri sostenere in tutti i modi l’Ucraina nel suo percorso di adesione all’Unione”. “Se l’Ucraina sarà sconfitta, ci troveremo in un mondo molto più pericoloso, perché apertamente incapace di mettere limiti alla volontà di imperio di una potenza atomica. Un mondo nel quale vale la legge del più forte, in corsa per il riarmo nucleare e con un dittatore imperialista alle porte dell’Europa, imbaldanzito dalla nostra debolezza”. Da qui l’appello ai candidati alle elezioni e quindi ai nuovi membri del Parlamento Europeo. “Una sconfitta dell’Ucraina sarebbe una sconfitta del progetto europeo. Ci aspettiamo che il nuovo Parlamento, la Commissione Europea e il Consiglio rafforzino ulteriormente le misure di sostegno alla difesa militare e civile dell’Ucraina, fornendola di tutti gli strumenti necessari per fermare e respingere l’invasione”. All’Unione Europea, la società civile organizzata chiede di “riproporsi come autorevole protagonista di innovazione istituzionale, nel campo cruciale e fondamentale della gestione dei conflitti. Occorre attivare da subito – si legge nel documento – strumenti comuni di difesa europea, in grado di agire come forza di interposizione e pacificazione nei conflitti e di operare rapidamente in caso di crisi regionali”. A parere degli enti promotori dell’appello lanciato oggi, impegnati sul campo fin dall’inizio della invasione russa su vasta scala in Ucraina, “l’arsenale di pace dell’Unione va arricchito e completato con l’istituzione dei Corpi Civili di Pace Europei, strumenti indispensabili per il monitoraggio e la gestione delle crisi, per prevenire i conflitti, creare convivenze, intervenire nelle catastrofi umanitarie e nella ricostruzione sociale postbellica”. Il sostegno all’Ucraina nel prossimo quinquennio e le attese azioni europee di mediazione finalizzate alla cessazione del conflitto armato, non possono prescindere dall’ascolto attivo anche della “sua società civile organizzata”. Insomma, “la nuova Europa si costruisce oggi sul destino dell’Ucraina, per la sua e la nostra libertà”. Intanto il “Mean” fa sapere che ripartirà dal 10 al 13 luglio, una nuova missione in Ucraina. L’11 luglio in piazza San Michele a Kyiv, si svolgerà una preghiera interreligiosa e il 12 luglio si terrà una conferenza sui corpi civili di pace europei presso il Palazzo Ottobre in piazza Majdan.

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