In Italia, il risparmio non è solo quello delle famiglie. Quasi un quinto di quello che produciamo viene dal riciclo: nel tasso di utilizzo circolare di materia siamo secondi solo alla Francia. E primi tra le 5 principali economie dell’Unione europea nella capacità di utilizzare al meglio la materia. Il nostro sistema economico e produttivo ama la circolarità, e a farlo sono anche le piccole e medie imprese: il 65% dichiara di mettere in atto pratiche di economia circolare, oltre il doppio rispetto al 2021. È quanto emerge del VI Rapporto sull’economia circolare in Italia, realizzato dal Circular Economy Network (Cen) e da Enea e presentato a Roma nel corso della conferenza annuale sull’economia circolare. Per la prima volta, in questa edizione del Rapporto, le performance di circolarità delle cinque maggiori economie dell’Unione Europea (Italia, Francia, Germania, Spagna e Polonia) sono state comparate usando gli indicatori della Commissione europea: produzione e consumo, gestione dei rifiuti, materie prime seconde, competitività e innovazione, sostenibilità ecologica e resilienza. Anche con questi “nuovi” indicatori, risulta confermato il primato dell’Italia (45 punti) in termini di economia circolare, seguita da Germania (38), Francia (30) Polonia e Spagna (26). Il risultato positivo dell’Italia deriva soprattutto dalla gestione dei rifiuti. L’Italia è infatti prima in classifica per il tasso di riciclo dei rifiuti. Nel 2022, la produttività delle risorse in Italia ha generato, per ogni chilo di risorse consumate, 3,7 euro di Pil, +2,7% rispetto al 2018. La media Ue, nel 2022, è stata 2,5 euro/kg. Gli investimenti in alcune attività di economia circolare nell’Ue27 sono stati pari a 121,6 miliardi di euro, lo 0,8% del Pil, nel 2021. L’Italia con 12,4 miliardi di euro (0,7% del Pil) risulta al terzo posto, dietro a Germania e Francia. Dai dati presentati emerge anche che l’economia circolare crea lavoro. Nel 2021 nella Ue27 gli occupati in alcune attività dell’economia circolare erano 4,3 milioni, il 2,1% del totale; in Italia 613.000, cioè il 2,4%, +4% rispetto al 2017. Ma non va tutto bene, sottolineano i dati: ad esempio il consumo dei materiali in Italia nel 2022 è stato di 12,8 tonnellate/abitante, minore della media europea (14,9 t/ab) ma in crescita (+8,5%) rispetto alle 11,8 t/ab del 2018.