“Le inondazioni e le frane in Africa orientale stanno colpendo quasi un milione di persone in Burundi, Kenya, Somalia e Tanzania. Le piogge intense che hanno colpito la regione hanno causato la perdita di centinaia di vite umane, evidenziando la necessità di assistenza umanitaria”. È quanto riporta Unicef in una nota sull’emergenza climatica in Africa. “Un gran numero di persone è stato sfollato e sono stati riportati danni significativi a case, scuole e infrastrutture, oltre alla perdita di raccolti e bestiame. Molte famiglie sono state costrette a lasciare le loro case, cercando rifugio in strutture di fortuna o in centri di evacuazione. La situazione ha ulteriormente aggravato la vita di donne e bambini, che già devono affrontare alti livelli di discriminazione nell’accesso ai servizi di protezione e alle risorse, nonché la vulnerabilità a violenze, abusi e sfruttamento”. In Kenya, le scuole sono chiuse da settimane e “dovrebbero riaprire la prossima settimana. Le inondazioni hanno causato un’altra epidemia di colera, con 48 casi segnalati”. In Somalia “oltre 160mila persone sono state colpite dalle ultime inondazioni, due terzi delle quali sono bambini”. Nell’Africa meridionale, il fenomeno climatico El Niño “ha peggiorato le condizioni di siccità e ha causato una diminuzione delle precipitazioni, portando alla dichiarazione dello stato di emergenza in Madagascar, Malawi, Zambia e Zimbabwe”. Per aiutare le comunità a far fronte ai cambiamenti climatici, “l’Unicef sta lavorando con partner regionali e nazionali per facilitare e implementare soluzioni resilienti al clima, consentire ai bambini e ai giovani di far sentire la loro voce e migliorare la loro capacità di adattamento, nonché difendere la riduzione delle emissioni di gas serra in tutto il mondo e la revisione dei finanziamenti internazionali per il clima”.