Ucraina: una delegazione della Conferenza delle Chiese europee (Cec) in Ucraina, “in ascolto delle chiese e delle comunità per chiedere la fine delle ostilità russe e una pace duratura”

E’ arrivata ieri, a Berehove, in Ucraina, una delegazione della Conferenza delle Chiese europee (Cec) “per accompagnare, in un clima di forte tensione, le chiese e il popolo ucraino nelle loro lotta per la pace”. La delegazione – guidata dall’arcivescovo di Thyateira e Gran Bretagna, Nikitas, presidente della Cec – proseguirà la visita a Leopoli e Kiev fino al 10 aprile, ed incontrerà i rappresentanti del Consiglio panucraino delle Chiese e delle organizzazioni religiose, i responsabili della Chiesa ortodossa ucraina e della Chiesa ortodossa ucraina legata al Patriarcato di Mosca, della Chiesa greco-cattolica, nonché teologi e accademici locali. “Siamo qui per ascoltare le chiese e le comunità”, afferma il presidente della Cec, l’arcivescovo di Thyateira e Gran Bretagna, Nikitas. “È incredibile il modo in cui mantengono la loro resilienza di fronte all’aggressione russa e danno testimonianza della devastazione della vita e del territorio. Insieme ai nostri fratelli e sorelle ucraini, continuiamo a chiedere la fine delle ostilità russe e l’instaurazione di una pace duratura nella regione”. Il viaggio rientra nell’iniziativa lanciata dalla Cec “Pathways to Peace”, che coordina la risposta delle Chiese europee alla guerra in Ucraina, evidenziando le voci della Chiesa ucraina a favore della pace e della riconciliazione. Gli incontri a Berehove sono stati organizzati dalla Chiesa riformata in Transcarpazia (RCT), dove i delegati hanno ascoltato i rappresentanti della Chiesa riformata di Berehove e di Ungheria, che hanno parlato del loro lavoro nel contesto di guerra. “Siamo onorati di testimoniare la speranza e il coraggio mostrati dai leader della chiesa ucraina, dai teologi e dal popolo ucraino, che soffre la devastazione della guerra per due anni e più”, ha affermato Katerina Pekridou, responsabile del programma Cec per la teologia e gli studi. “È importante dare un nome all’ingiustizia e edificare le chiese ucraine in tempo di guerra”. “Mentre il mondo è scosso da numerosi conflitti e l’attenzione internazionale è spesso distolta, è essenziale non dimenticare l’Ucraina poiché continua ad avere un disperato bisogno di sostegno e solidarietà”, ha aggiunto Pekridou. La Cec è un organismo ecumenico composto da 114 chiese di tradizione ortodossa, protestante e anglicana di tutta Europa e, insieme ai suoi partner ecumenici, rappresenta oltre 380 milioni di cittadini europei.

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