Fine Ramadan: card. Zuppi (Bologna), “augurare il bene per tutto l’anno significa collaborare alla costruzione di questo bene giorno per giorno”

“Carissimi fratelli e sorelle musulmani, kull ‘am wa-antum bi-khayr, ‘state bene per tutto l’anno’. Desidero rivolgervi il mio augurio in occasione della fine di Ramadan, usando la formula tradizionale che voi tanto amate e che utilizzate in questi giorni”. Lo ha scritto l’arcivescovo di Bologna e presidente della Cei, card. Matteo Maria Zuppi, nel messaggio inviato alla comunità islamica in occasione della fine del Ramadan. “Un modo di essere buoni vicini – osserva il porporato – è quello di augurarsi reciprocamente il bene. Ogni benedizione viene da Dio, onnipotente e misericordioso, e noi possiamo condividerla, come buoni amministratori, anzitutto con l’invocazione, poi con i gesti di bontà. Augurare il bene per tutto l’anno significa collaborare alla costruzione di questo bene giorno per giorno”.
Il cardinale cita la dichiarazione “Nostra Aetate”, uno dei documenti del Concilio Ecumenico Vaticano II, nel quale si afferma che i musulmani “hanno in stima la vita morale e rendono culto a Dio, soprattutto con la preghiera, le elemosine e il digiuno”. “Questo – osserva l’arcivescovo – è un buon programma di vita, che può valere anche per noi cristiani, che abbiamo da poco celebrato la Risurrezione di Gesù dai morti e che ci prepariamo in queste settimane del tempo pasquale a celebrare la sua Ascensione al cielo, un mistero della fede che anche voi confessate”. “L’Ascensione di Gesù – conclude il card. Zuppi – ci spinga tutti a guardare in alto, cioè oltre l’orizzonte di questa vita, non per farci fuggire dalla vita ma, al contrario, per impegnarci maggiormente in essa, come credenti e membri della comunità civile, al fine di rendere presente quella benedizione divina dalla quale sono partito per farvi i miei auguri e alla quale ritorno, invocando ogni bene per voi, i vostri figli e figlie, i vostri parenti e amici lontani”.

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