“Il Papa ha voluto allargare il concetto di benedizione al di fuori del contesto liturgico per sviluppare la sua ricchezza pastorale”. Lo ha detto il card. Victor Manuel Fernandez, prefetto del Dicastero per la dottrina della fede, durante la conferenza stampa di presentazione, in sala stampa vaticana, della Dichiarazione “Dignitas infinita”, elaborata dal suo dicastero. Quelle predisposte da Fiducia Supplicans, e destinate alle persone omosessuali – ha spiegato Fernandez – “sono benedizioni che non giustificano, non santificano, non approvano e non consacrano niente: sono solo una preghiera del ministro per esprimere l’aiuto di Dio a queste persone per continuare a vivere. Queste benedizioni pastorali, che sono al di fuori di un contesto di carattere liturgico, non esigono una perfezione morale per essere ricevute. Se l’applicazione pratica può essere differente, a seconda dei diversi vescovi, ciò che si è chiamati a sostenere comunque è che ci sono questi tipi di benedizione che non hanno gli stessi requisiti del contesto liturgico. Ad alcuni ministri questo non piace, ma Papa Francesco ha voluto allargare la nostra comprensione, e lui ha il diritto di farlo. Si tratta di una questione minore, rispetto a quelle contenute nella Dichiarazione che presentiamo oggi, ma è qualcosa che non era esplicita nel magistero”. “Fiducia Supplicans”, ha reso noto il prefetto, ha ricevuto più di 7 miliardi di visualizzazioni su Internet: “Mi piacerebbe che il documento di oggi, molto più importante, potesse avere questo livello di impatto. Il mondo ha bisogno di riscoprire l’implicazione immensa della dignità di ogni persona, e ne ha bisogno per non perdere la strada”. “Papa Francesco non parlerà mai ex cathedra, non vorrà creare un dogma di fede o una dichiarazione definitiva”, ha assicurato Fernandez rispondendo alle domande dei giornalisti: “Noi crediamo che, oltre al carisma dell’infallibilità, ha anche l’ assistenza dello Spirito per guidare e illuminare la Chiesa”.