(da Grado) – “In questo tempo di Pasqua le nostre comunità sono chiamate a non rinchiudersi nel proprio ‘io’, ma ad allargare il loro sguardo al tempo drammatico che stiamo vivendo e con la guerra divenuta notizia quotidiana a cui rischiamo di abituarci”. Lo ha detto oggi mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia e presidente della Conferenza episcopale del Triveneto, inaugurando il 44° Convegno nazionale delle Caritas diocesane sul tema “Confini, zone di contatto e non di separazione”, che riunisce circa 600 delegati dall’8 all’11 aprile a Grado (Gorizia). “Solo nell’orizzonte in cui trovano posto Dio e gli uomini è possibile un agire umano e cristiano – ha aggiunto -. Qui, allora, il richiamo alla preghiera è essenziale perché solamente la preghiera aiuta a fare discernimento, ossia a cogliere la realtà non in modo autoreferenziale”. “Sentiamo, quindi, la responsabilità di cogliere la chiamata e le indicazioni di Dio considerando la preghiera come primo momento e atto di ogni pastorale della carità”, ha concluso il patriarca.