La maternità surrogata è “una forma contrattuale di maternità, un vero e proprio sistema commerciale che crea un nuovo paradigma: il contratto sostituisce la relazione”. Lo ha detto Eugenia Roccella, ministro per la Famiglia, la natalità e le pari opportunità, intervenuta all’International Conference for the Universal Abolition of Surrogacy che si è aperta questa mattina a Roma presso l’Università Lumsa (fino a domani). Si tratta, ha spiegato, di “un contratto tra committenti e madre surrogata che include anche la cosiddetta donatrice di gameti, che deve essere sempre diversa dalla gestante, l’eventuale partner, la biobanca che fornirà gli ovociti, lo studio legale che seguirà le pratiche e l’agenzia che organizza il tutto. Un vero e proprio sistema commerciale che implica procedure complesse e notevoli costi. Per questo quando si parla di surroga altruistica dev’essere chiaro che altruistica non lo è affatto perché è impensabile che un sistema così complesso possa funzionare senza compenso; la cosiddetta Gpa altruistica non esiste, è una contraddizione in termini. Oggetto del contratto è la cessione del bambino. Cessione dietro pagamento tramite un contratto dettagliato e con clausole molto stringenti, stipulato prima del concepimento perché se lo fosse prima sarebbe considerato reato di tratta di persone”. “Se stipulato dopo il concepimento è reato, se prima, in alcuni Paesi non lo è”, il paradosso evidenziato dal ministro. “Il fatto che la pratica sia accettata in diversi paesi – ha osservato – contribuisce a cambiare la cultura e l’idea di genitorialità e maternità legandole alle leggi di mercato”. Dopo aver ricordato che in Italia “la legge 40 dichiara implicitamente la maternità surrogata reato, a la sanziona”, Roccella ha richiamato il “progetto di legge approvato alla Camera e in attesa di approvazione al Senato, che prevede di sanzionare la maternità surrogata effettuata da un cittadino italiano all’estero”. “La nostra costituzione – ha concluso – contrasta questo fenomeno senza margini di ambiguità; la Consulta ha dichiarato che la surrogazione di maternità offende in modo intollerabile la dignità della donna e mina nel profondo le relazioni umane”.