(Milano) Uno sforzo complessivo che ha portato la diocesi ambrosiana, nelle diverse fasi e attraverso diversi strumenti, in 15 anni, ad aiutare oltre 15.000 persone grazie all’impiego di quasi 33,5 milioni di euro, sui 34,5 raccolti. È stata questa una delle cifre più significative emerse dal convegno che, presso la Fondazione Cariplo di Milano, ha ripercorso il cammino e l’evoluzione del Fondo Famiglia-Lavoro e della sua successiva evoluzione nel Fondo Diamo Lavoro. Una strumento, capace in 7 anni, nelle 7 zone pastorali della diocesi di Milano, di fornire opportunità di formazione professionale e, poi, di avviare a tirocinio in aziende industriali, artigianali e commerciali 1.332 persone che erano rimaste senza lavoro, favorendo l’assunzione di 567 di esse (il 46% ha concluso il percorso formativo in azienda, mentre 103 tirocini sono in corso), grazie a un significativo impiego di risorse economiche, pari a 4,65 milioni di euro, raccolte tra migliaia di donatori e utilizzate per coprire i costi del ciclo di formazione professionale e tirocinio in azienda e di garantire indennità di partecipazione ai tirocinanti.
Questi i risultati principali conseguiti da quando fu reso operativo, nel 2017, il Fondo Diamo Lavoro, promosso per conto della diocesi di Milano da Caritas Ambrosiana e gestito attraverso il servizio Siloe (Servizi integrati lavoro, orientamento, educazione, sempre di Caritas) e la Fondazione San Carlo.
Tra coloro che sono stati avviati a formazione e a tirocinio dal Fondo, il 53% sono donne e il 47% uomini, il 44% stranieri e il 56% italiani, il 15% under 24, il 29% tra 25 e 34 anni, il 20% e 21%, rispettivamente, tra 35 e 44 e tra 45 e 54 anni, il 15% over 55. I percorsi di tirocinio si sono svolti per il 14,8% in aziende di servizi alle imprese (soprattutto pulizie), per il 14,4% nella ristorazione, per il 13,9% nel commercio e per il 9,9% nell’istruzione. Le aziende aderenti al Fondo erano, a fine 2023, 1.849 nell’intero territorio della Chiesa ambrosiana.
Dal 2009 al 2016 il Fondo Famiglia-Lavoro ha consentito – come è stato spiegato oggi – di fronteggiare gli effetti locali di ricorrenti crisi economiche e monetarie globali, erogando 11 milioni di euro di aiuti (inizialmente sotto forma di contributi a fondo perduto, poi anche sotto forma di microcrediti e sostegni alla riqualificazione professionale), grazie ai quali sono state sostenute 10.700 famiglie.
Interessante anche l’entità erogativa di un ulteriore strumento di cui si era dotata la diocesi per far fronte alla crisi economica e lavorativa a causa del Covid. Dal 2020 al 2023, questo fondo definito “emergenziale”, ha permesso di elargire contributi, a fondo perduto, pari a 7,42 milioni di euro a 3.433 famiglie.