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Patrimonio religioso: per l’81% degli europei la conservazione dei luoghi di culto è fondamentale per il futuro delle comunità

Secondo un sondaggio commissionato dalla Ong “Futuro del patrimonio religioso” (Frh), l’81% degli europei ritiene che la conservazione dei luoghi di culto storici in Europa sia fondamentale per il presente e il futuro della propria comunità. Frh, rete che lavora per la protezione e la promozione del valore culturale, storico e artistico dei siti religiosi, ha pubblicato oggi dati raccolti lo scorso ottobre intervistando 8.000 europei in otto Paesi europei. Le oltre 500.000 chiese, sinagoghe, moschee e altri edifici religiosi, nonché l’arte, l’artigianato e le cerimonie ad essi legate sono, per il 77% degli intervistati, “parte integrante del patrimonio culturale del proprio Paese” e l’86% ritiene sia un bene molto apprezzato per la comunità locale, perché rappresenta una parte fondamentale della loro identità locale e un elemento attraente del loro panorama culturale. Inoltre il 79% è favorevole alla possibilità di “estendere la fruizione degli edifici religiosi al di là della loro funzione”, aprendoli al turismo e ad attività culturali rispettose e compatibili con questi siti. Secondo Pilar Bahamonde, presidente di Frh, non è una sorpresa che i cittadini europei “sostengano il valore culturale e identitario del patrimonio religioso”, frutto del lavoro di generazioni, e i percorsi dei pellegrinaggi sono “una spina dorsale invisibile” del continente e “nutrono l’identità dell’Europa”.

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