“La chiesa è ospedale, non tribunale”, afferma il patriarca Daniel, della Chiesa ortodossa romena, nel suo messaggio per la Pasqua, che gli ortodossi celebrano quest’anno il 5 maggio, seguendo il calendario giuliano. Nella sua lettera pastorale, il patriarca si concentra sulla figura di Cristo il taumaturgo; partendo da fonti scritturistiche e citando san Giovanni Crisostomo e Clemente di Alessandria, il patriarca Daniel passa, nella sua catechesi, dalla guarigione esteriore a quella interiore. “Nella persona divino-umana del Signore Gesù Cristo crocifisso e risorto – spiega – si trova la fonte della nostra guarigione dal peccato e dalle sue conseguenze”. Il patriarca incoraggia poi i fedeli ad avvicinarsi al sacramento della confessione e all’eucaristia, come preparazione per la Pasqua. “Oggi, intorno a noi c’è tanta sofferenza, tante malattie del corpo e dell’anima che hanno bisogno di sollievo e guarigione”. Il capo della Chiesa ortodossa romena invita, infine, i fedeli a diffondere la luce della fede e delle buone azioni, e ad esprimere la gioia della risurrezione, e non dimentica neanche le tante situazioni di guerra: “Preghiamo per la pace nel mondo. Mostriamo segni di amore fraterno”. Daniel ha rivolto un pensiero anche agli ortodossi romeni che vivono all’estero. L’Eparchia ortodossa dell’Italia – che è sotto l’autorità del patriarcato ortodosso romeno – ha ventisei decanati e più di trecento parrocchie, di cui diciassette solo a Roma.