Eliminare il tetto di spesa per il personale sanitario. Lo chiede ancora una volta la Fiaso (Federazione italiana aziende sanitarie 0spedaliere) rilanciando, in occasione del 1° maggio, la necessità di sbloccare le assunzioni in sanità. Il tetto di spesa, introdotto nel 2004, è stato poi sempre riconfermato e aggravato nel 2009 dall’imposizione di una ulteriore graduale riduzione del 1,4%. “Occorre – spiega il presidente Fiaso, Giovanni Migliore – rimuovere questo tetto anacronistico che limita la programmazione delle aziende sanitarie nella redazione dei piani di assunzione”.
Nel 2022 il personale in forze al servizio sanitario nazionale è aumentato di 8.036 unità rispetto all’anno precedente, con un incremento dell’1,3%, risultato soprattutto delle assunzioni e successive stabilizzazioni del personale reclutato per far fronte alla pandemia. “È positivo – riconosce Migliore – che il governo, attraverso il decreto Pnrr, abbia deciso di estendere i requisiti semplificati per la stabilizzazione del personale sanitario che ha lavorato durante l’emergenza fino al 2025. È un provvedimento che con la Fiaso abbiamo proposto nel 2021, che è stato introdotto nell’ordinamento con la legge di bilancio 2022 e che evidentemente oggi è ancora apprezzato e valorizzato. Ma gli effetti – conclude – rischiano di essere limitati perché le aziende non hanno la capacità concreta di assunzione avendo raggiunto il tetto di spesa”.