Le ostilità in corso nel Libano del Sud stanno avendo un impatto devastante sulla popolazione, costringendo oltre 90.000 persone – fra cui 30.000 bambini – a lasciare le proprie case. E’ quanto denuncia oggi l’Unicef che rilancia le ultime notizie del Ministero della Salute Pubblica, secondo le quali dall’escalation delle ostilità nell’ottobre 2023, 8 bambini (su 344 persone) sono stati uccisi e 75 sono stati feriti (su 1.359 persone). L’intensificarsi del conflitto armato ha danneggiato le infrastrutture civili e ha avuto conseguenze sui servizi di base da cui i bambini e le famiglie dipendono, compresi danni significativi a 9 stazioni idriche, che servivano una popolazione di 100.000 persone. Più di 70 scuole sono attualmente chiuse, con conseguenze su circa 20.000 studenti e sulla loro istruzione. Circa 23 strutture sanitarie – che servono 4.000 persone – sono chiuse a causa delle ostilità. In realtà, prima dell’inizio del conflitto, i servizi essenziali del Libano, compresi i sistemi sanitari e per l’istruzione, erano già sull’orlo del collasso dopo anni di sovraccarico. “Mentre il conflitto che colpisce il sud del Libano è giunto al settimo mese, siamo profondamente preoccupati per la situazione dei bambini e delle famiglie che sono stati costretti ad abbandonare le loro case e per il profondo impatto a lungo termine che la violenza sta avendo sulla sicurezza, la salute e l’accesso all’istruzione dei bambini”, ha dichiarato il Rappresentante dell’Unicef in Libano, Edouard Beigbeder. “Finché la situazione rimarrà così instabile, altri bambini soffriranno. La protezione dei bambini è un obbligo previsto dal Diritto Internazionale Umanitario e ogni bambino merita di essere al sicuro”.