Domani, mercoledì 1 maggio alle 20.30 all’Istituto San Gaetano, in Stradella Morra 12, ci sarà la veglia di preghiera “Il lavoro bene comune” in occasione della festa di San Giuseppe lavoratore. La celebrazione, promossa dall’ufficio diocesano di pastorale sociale e del lavoro, sarà presieduta dal vescovo Giuliano Brugnotto. “I recenti fatti di cronaca hanno riportato all’attenzione di tutti i rischi di incidenti, talvolta anche mortali, che si possono correre sul lavoro”, ha detto mons. Brugnotto. “Il lavoro va guardato in un’ottica globale, cioè come bene non soltanto dal punto di vista economico, ma sociale perché mette in rete le persone, oltre che formativo, perché permette alla persona di essere sempre in un processo di apprendimento. Nell’ottica del bene comune è rilevante riconoscere al lavoratore competenze ed impegno profusi non soltanto in termini di giusto guadagno, ma certamente anche questo è un elemento che dà dignità a chi lavora”, ha aggiunto il Vescovo.
“Tutti lavoriamo nella vita e sappiamo quanto sia faticoso guadagnarsi il pane, come si diceva un tempo”, ha dichiarato don Matteo Zorzanello, delegato vescovile per la pastorale sociale e del lavoro. “Pensare al lavoro come bene comune è particolarmente necessario oggi perché la disgregazione sociale che stiamo sperimentando rende più difficile l’apertura all’altro e la sua valorizzazione. In fondo, se ci pensiamo bene, mettere in rete le capacità di ciascuno aumenta la ricchezza della comunità, non soltanto in termini economici, ma di benessere sociale. Non a caso, sempre più spesso si fa riferimento al BIL, Benessere Interno Lordo, che fornisce elementi sulla qualità della vita e che di fatto tutti cerchiamo perché la vita non è solo lavoro, ma il lavoro è necessario per poter avere una vita dignitosa, che inizia con stipendi adatti alle responsabilità ed al tipo di lavoro svolto”, ha concluso don Zorzanello.