“I dati messi a disposizione dal Servizio analisi criminale sono particolarmente significativi per esplorare un fenomeno – quello della violenza subita dai minori all’interno delle pareti domestiche – ancora in larga parte sommerso”, afferma Raffaela Milano, direttrice Ricerca e formazione di Save the Children Italia. “Una violenza che ha conseguenze molto gravi non solo per quei bambini e bambine che ne sono vittime dirette, ma anche per quelli che assistono e sono testimoni dei comportamenti violenti perpetrati ai danni della propria madre. Anche la violenza ‘assistita’ – spiega – lascia infatti ferite profonde difficilmente superabili. Come Save the Children, siamo impegnati in Italia con progetti di intervento per la prevenzione, l’emersione e la protezione delle donne vittime di violenza, dei bambini vittime di violenza assistita e dei minori orfani di femminicidio – e dunque rileviamo la necessità di potenziare – nel quadro del nuovo Piano Nazionale Antiviolenza – misure di prevenzione e di rilevazione precoce della violenza domestica e di rafforzare il sostegno di lungo periodo alle vittime”.
“Nell’ambito della proficua collaborazione con Save the Children – dichiara Stefano Delfini, direttore del Servizio analisi criminale della Direzione centrale della Polizia Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza – .abbiamo fornito il nostro contributo interforze in materia di analisi della violenza di genere e degli abusi sui minori, nella convinzione che la condivisione dei dati sia condizione necessaria al fine di favorire una migliore comprensione del fenomeno, nelle sue dimensioni e nelle sue tendenze evolutive e di agevolare la diffusione di una maggiore consapevolezza, individuale e sociale, circa il disvalore e la gravità della violenza domestica. La violenza assistita e gli abusi sui minori sono, infatti, ambiti particolarmente insidiosi e difficili da cogliere; appare quindi necessario sviluppare sempre più, in ogni ambito della società civile, la capacità di captare tempestivamente ogni possibile segnale di disagio e di ‘fare squadra’ per affrontare in modo rapido ed efficace eventuali situazioni critiche”.