Parlamento Ue: i vescovi Baturi e Crociata con i giovani del Mediterraneo a Bruxelles. Oggi incontro con Metsola. Covassi: “ponti di dialogo e pace”

(Foto Parlamento europeo)

“Aprire il Parlamento europeo a giovani impegnati a costruire vie di dialogo e pace per affrontare le sfide cruciali di questo secolo. Questo il motivo che mi ha spinto a ospitare e promuovere un incontro con il Consiglio dei giovani del Mediterraneo”. Lo afferma Beatrice Covassi, europarlamentare del Pd, che ospiterà a Bruxelles giovedì 4 aprile mons. Baturi, segretario generale della Cei, mons. Crociata, presidente della Commissione degli episcopati dell’Unione europea (Comece), Patrizia Giunti, presidente Rete Mare Nostrum e Fondazione La Pira e il Consiglio direttivo dei Giovani del Mediterraneo. La delegazione incontrerà oggi pomeriggio anche la presidente del Parlamento europeo, Roberta Metsola, per illustrare gli obiettivi del Consiglio dei giovani del Mediterraneo.
“Ospitare queste realtà – aggiunge Covassi – significa lavorare concretamente per costruire ponti di dialogo, unità e pace tra popoli e culture”. Covassi è convinta della “necessità di lanciare un’iniziativa europea forte, anche in vista della prossima legislatura”.
“Da fiorentina, vicina al pensiero di Giorgio La Pira, ritengo sempre più attuale il suo messaggio europeo, che portò avanti per tutta la vita, fondato su una missione laica e spirituale orientata alla pace e al dialogo tra i popoli a tutti i livelli”. Non a caso, sottolinea, “è stato l’ispiratore dell’idea che il Mediterraneo non dovesse essere un mare che divide i popoli ma il ‘lago del dialogo’ tra le tre grandi religioni monoteistiche, allo scopo di far dialogare tra loro cristiani, ebrei e musulmani, cioè i popoli, le nazioni e le città che nei vari millenni hanno sviluppato la loro storia”.
Per questo, nei mesi scorsi “ho rilanciato con forza la proposta del cardinal Zuppi di una nuova ‘Camaldoli europea’” che “parta dal ruolo centrale del Mediterraneo, uno spazio da cui oggi passano tutte le maggiori sfide globali, dalla pace alle migrazioni, dal dialogo interreligioso, agli impatti della crisi climatica. Il Mediterraneo, da sempre crocevia di popoli e culture, è quindi il laboratorio strategico per il futuro come già Giorgio la Pira aveva intuito molti anni fa. A noi cogliere questa sfida straordinaria”.

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