“Alla stregua di ogni evento polarizzante e molto sentito a livello sociale, il referendum per la Brexit del giugno 2016 ha suscitato un dibattito acceso tanto nel Regno Unito quanto nel resto dei Paesi dell’Unione europea. Tale dibattito, intenso e pieno di colpi bassi durante la campagna referendaria, non si è spento con la vittoria dei cosiddetti leaver o Brexiter, i cittadini britannici che hanno votato a favore dell’uscita dal progetto europeo per avere una maggiore autonomia politica ed economica”. Lo scrive Valentino Larcinese in un lungo articolo che appare sul nuovo numero di “Aggiornamenti sociali”, rivista dei Gesuiti del Centro San Fedele di Milano. Ma che cosa è successo nel Regno Unito dopo la Brexit? – si chiede l’autore. “Le notizie che arrivano in Italia, tendenzialmente negative, non aiutano a cogliere le tante sfaccettature degli ultimi anni, descrivendo un Paese in cui l’economia va male e la politica, lungi dall’essere l’esempio di stabilità e qualità a cui tanti, anche in Italia, hanno guardato in passato, è diventata caotica e improvvisata”. Larcinese osserva: “Dietro questa narrazione, comune anche ad altri Paesi europei, vi è forse il desiderio di esorcizzare la prospettiva di un disfacimento dell’Ue, dimostrando a chi stesse contemplando questa possibilità, che l’uscita può portare solo svantaggi, se non addirittura un disastro economico”.
Sul tema della meritocrazia riflette invece il direttore della rivista, padre Giuseppe Riggio nell’editoriale del numero di aprile. “I risultati che ciascuno ottiene nella vita possono essere ascritti solo ed esclusivamente alla dimensione individuale? O oltre alla componente personale, è decisivo il contesto familiare, sociale e istituzionale in cui la persona è inserita e opera?”.
Parlando di merito e di condizionamenti sociali, l’attenzione si sposta ai dialoghi del mese, dedicati all’occupazione femminile e al divario che ancora separa le donne dagli uomini in ambito lavorativo.