Regno Unito: Williams (Christian Concern) al Sir, “una buona legge protegge la vita, non promuove la morte”

“Spero che, ancora una volta, il dibattito in Parlamento ci assicurerà che tutte le motivazioni profonde e ragionevoli a protezione della vita vengano ascoltate per garantire la sicurezza dei cittadini britannici. Il Regno Unito dovrebbe rimanere un Paese dove le persone possano raggiungere la morte con serenità e tranquillità, non un posto dove, quando ci si ammala in modo grave, si teme per la propria vita perché il suicidio assistito viene considerato un’opzione medica da offrire a pazienti malati terminali quasi fosse, per loro, una cura”. Andrea Williams, presidentessa di “Christian Concern”, una delle più importanti associazioni del movimento per la vita britannico, commenta, con queste parole, la decisione di Westminster di riaprire il dibattito politico su eutanasia e suicidio assistito dopo una petizione che ha raccolto 200.000 firme, promossa da Esther Rantzen, 83 anni, famosa presentatrice televisiva, malata terminale di cancro ai polmoni. “Vediamo ogni giorno che, nei Paesi che hanno legalizzato la morte assistita, essa viene proposta anche a chi è portatore di handicap e malato mentale. In Canada, ormai, la morte assistita è diventata un’opzione medica. Non possiamo consentire che questo succeda qui da noi nel Regno Unito. Una buona legislazione protegge la vita e i vulnerabili, non promuove la morte, ed evita che le persone si sentano un peso se sono malate. Dobbiamo, al contrario, rafforzare le cure palliative”, conclude Andrea Williams.

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