“Grazie per la parola pace che instancabilmente risuona sulle sue labbra”. Si è concluso con queste parole il ringraziamento di mons. Francesco Moraglia, patriarca di Venezia, al Papa, al termine della Messa in piazza San Marco, alla quale – secondo la sala stampa della Santa Sede – hanno partecipato quasi 11mila persone. Moraglia si è riferito alla presenza, in piazza, dell’icona della Madonna della Salute, trasferita eccezionalmente dall’omonima basilica, che è chiamata anche “Mesopanditissa”, ossia mediatrice di pace, perché dinanzi ad essa, nel 1264, si pose fine alla guerra durata più di mezzo secolo tra Venezia e Candia. “Oggi abbiamo vissuto una giornata indimenticabile: grazie per questa giornata tanto attesa e oggi vissuta con grande semplicità e gioia”, ha esordito il patriarca: “In lei abbiamo sentito il padre e la guida. Gli incontri con le ospiti del carcere femminile della Giudecca e gli artisti al Padiglione allestito dal Dicastero Vaticano per la Cultura e l’Educazione nella Chiesa di Santa Maria Maddalena delle Convertite, il momento festoso e un po’ rumoroso con i giovani alla Salute, la celebrazione eucaristica in questa piazza, che è il cuore della città, e l’omaggio all’evangelista Marco, rimarranno vivi in noi. Grazie!”. “Gli abitanti di Venezia e delle terre del Nordest sono persone laboriose, oneste, generose”, il ritratto di Moraglia: “In passato hanno vissuto sulla loro pelle e, quindi, sanno bene cosa voglia dire lasciare la propria terra e migrare. Sì, conoscono bene il dramma che, oggi, molti vivono”. “Venezia è città stupenda, fragile, unica e, da sempre, ponte fra Oriente e Occidente, crocevia di popoli, culture e differenti fedi”, ha sottolineato Moraglia: “Per questo, a Venezia, i grandi temi delle sue encicliche – Fratelli tutti e Laudato si’ – trovano puntuale riscontro: il rispetto e la cura del creato e della persona, iniziando dal bene sommo della vita che sempre va rispettata e amata, soprattutto quando è fragile e chiede d’essere accolta”. “Come segno concreto e duraturo di questa sua visita – ha annunciato il patriarca – la Chiesa di Venezia intende mettere a disposizione di soggetti fragili, in particolare donne che cercano il reinserimento sociale, otto mini-alloggi; si tratta di spazi ristrutturati nella Casa della Carità (ex convento delle Muneghette), intitolata a San Giuseppe e situata nel centro storico di Venezia”.