Papa a Venezia: alle detenute, “non isolare la dignità, ma dare nuove possibilità”

“Non isolare la dignità, ma dare nuove possibilità!”. È l’invito del Papa, che nel suo primo discorso a Venezia, dal carcere femminile della Giudecca, ha definito “fondamentale che anche il sistema carcerario offra ai detenuti e alle detenute strumenti e spazi di crescita umana, spirituale, culturale e professionale, creando le premesse per un loro sano reinserimento”. “Non dimentichiamo che tutti abbiamo errori di cui farci perdonare e ferite da curare – io anche – e che tutti possiamo diventare guariti che portano guarigione, perdonati che portano perdono, rinati che portano rinascita”. “A me piace pensare alla speranza come ad un’ancora che è ancorata nel futuro”, ha aggiunto a braccio: “e noi abbiamo nelle mani la corda e andiamo avanti con quella nel futuro”. “Rinnoviamo oggi, io e voi, insieme, la nostra fiducia nel futuro”, le parole rivolte alle 80 detenute radunate nel cortile. “Proponiamoci di cominciare ogni giornata dicendo: oggi è il momento adatto, oggi è il giorno giusto, oggi ricomincio, sempre, per tutta la vita!”, l’invito finale.

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