“Dio sa che, oltre a essere belli, siamo fragili, e le due cose vanno insieme: un po’ come Venezia, che è splendida e delicata al tempo stesso, ha qualche fragilità che deve essere curata”. Lo ha detto il Papa ai giovani, incontrati nel piazzale antistante la basilica della Salute a Venezia. “Dio non si lega al dito i nostri errori, ma ci tende la mano”, ha assicurato Francesco: “Se ti senti un peso sulla coscienza, lasciasti prendere per mano da lui: quando siamo a terra, vede figli da rialzare, non malfattori da punire. Fidiamoci di lui!”. L’altro segreto, per Francesco, è la costanza: “Oggi si vive di emozioni veloci, di sensazioni momentanee, di istinti che durano istanti. Ma così non si va lontano. I campioni dello sport, come pure gli artisti, gli scienziati, mostrano che i grandi traguardi non si raggiungono in un attimo, tutto e subito. E se questo vale per lo sport, l’arte e la cultura, vale a maggior ragione per ciò che più conta nella vita: l’amore e la fede. E per crescere nell’amore e nella fede dobbiamo avere costanza e andare avanti sempre. Invece qui il rischio è lasciare tutto all’improvvisazione: prego se mi va, vado a Messa quando ho voglia, faccio del bene se me la sento… Questo non dà risultati: occorre perseverare, giorno dopo giorno. E farlo insieme”.