“Il nostro Dio ci sorprende sempre, è molto importante essere preparate alle sorprese di Dio!”. Lo ha detto, a braccio, il Papa, incontrando i giovani di Venezia e delle diocesi del Veneto nel piazzale antistante la basilica della Salute, dove è giunto dalla Giudecca in motovedetta. “Alzarsi e andare”, i verbi su cui si è incentrato il dialogo con i giovani: “Alzarsi per stare in piedi di fronte alla vita, non seduti sul divano. Ci sono divani diversi che ci prendono e non ci lasciano alzare”. “Nessuno è brutto, ognuno di noi bello, e ha un tesoro dentro di sé per condividerlo e darlo agli altri”, ha aggiunto a braccio: “Non è autostima, è realtà! Riconoscere questo è il primo passo da fare al mattino quando ti svegli: scendi dal letto e ti accogli in dono. Ti alzi e, prima di tuffarti nelle cose da fare, riconosci chi sei ringraziando il Signore”. “Per Dio non sei un profilo digitale, ma un figlio, che hai un Padre nei cieli e che dunque sei figlio del cielo”, il monito: “Eppure spesso ci si trova a lottare contro una forza di gravità negativa che butta giù, un’inerzia opprimente che vuole farci vedere tutto grigio. Come fare? Per alzarci – non dimentichiamolo – anzitutto bisogna lasciarci rialzare: farci prendere per mano dal Signore, che non delude mai chi confida in lui, che sempre risolleva e perdona. ‘Ma io – potresti dire – non sono all’altezza: mi percepisco fragile, debole, cado spesso!’”. “Quando ti senti così, per favore, cambia inquadratura”, il consiglio del Papa: “non guardarti con i tuoi occhi, ma pensa allo sguardo di Dio. Quando sbagli e cadi, lui cosa fa? Sta lì, accanto a te e ti sorride, pronto a prenderti per mano e alzarti”.