Inclusione, parità di genere, cura della comunità e opzione preferenziale per i più poveri. Sono queste le coordinate di fondo della Bozza del Documento assembleare dell’Azione Cattolica italiana, presentata ieri pomeriggio a Sacrofano davanti a circa mille soci, tra delegati e uditori, durante i lavori della XVIII Assemblea nazionale dell’Ac. La giornata di oggi è dedicata alla discussione e alla votazione degli emendamenti sul Documento. “Occorre insistere – si legge nella Bozza – nella formazione come atto di responsabilità sociale. Sostenere i più poveri, tendere alla sobrietà e non negare i limiti sono tre azioni che aiutano l’Ac ad essere più esperta in umanità”. Tra le parole chiave del documento programmatico per il prossimo triennio ci sono il “paradigma della cura”, la “responsabilità della comunità”, il “discernimento dell’essenziale”. Poi ancora l’attenzione a una formazione che sia “generativa”, e si posizioni su quattro posture: “quella dell’ascolto, della partecipazione democratica, quella di chi si forma a scelte consapevoli e quella del confronto”. Non da ultima la scelta della “dimensione spirituale come sostegno del discernimento necessario alla vita di ogni credente”, che è e rimane “il cuore pulsante della proposta formativa dell’Azione Cattolica”. Nell’ultimo paragrafo, l’Ac sottolinea alcune “questioni emergenti”: come la promozione della Pace, la mobilità, la tutela dei minori e la povertà educativa.