Diocesi: mons. Moraglia (Venezia), “domenica accoglieremo il Papa nel segno della carità, della cultura, dei giovani e soprattutto dell’Eucaristia”

“Domenica prossima avremo la gioia di accogliere Papa Francesco nel segno della carità, della cultura, dei giovani e soprattutto dell’Eucaristia, ultimo atto della visita e suo culmine; al termine, il Santo Padre entrerà in questa basilica per rendere omaggio alle spoglie dell’evangelista. Prepariamoci con la preghiera a tale evento affinché la Chiesa diocesana e la nostra città ne siano rafforzate”. Ha esordito così il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, nell’omelia della messa presieduta questa mattina nella basilica cattedrale di San Marco in cui riposano le sue spoglie mortali dell’evangelista, in occasione della solennità del santo patrono della città, della diocesi e delle genti venete. La missione affidata da Gesù ai discepoli, ha spiegato il patriarca commentando il Vangelo  del giorno, consiste nel continuare la sua opera: “predicare e scacciare i demoni. Tale missione dipende dalla consonanza e vicinanza dei discepoli al Signore. Il discepolo, infatti, è colui che sta col Signore e non si può immaginare un discepolo che non pensi, parli e agisca come il suo Signore. Questo i discepoli imparano lungo il viaggio verso Gerusalemme al seguito di Gesù”. Risalta, infine, ha sottolineato Moraglia, “l’assenza dei discepoli proprio al momento della passione. All’inizio, Marco narra – ed è il solo evangelista a farlo – di un ragazzo che, mentre arrestano Gesù, fugge nudo per non essere preso, avendo addosso solo un lenzuolo; probabilmente è un riferimento autobiografico dello stesso Marco ma anche il richiamo ad una frase contenuta nel libro del profeta Amos: ‘Il più coraggioso fra i prodi fuggirà nudo in quel giorno!'”.

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