Inaugurato il Mengo Eye Unit, il nuovo reparto oculistico dell’Ospedale Mengo a Kampala, capitale dell’Uganda, reso possibile grazie a Cbm Italia, organizzazione internazionale impegnata nella salute, l’educazione, il lavoro e i diritti delle persone con disabilità nel mondo e in Italia.
A due anni e mezzo dalla posa della prima pietra del lavoro di ampliamento (dicembre 2021) il nuovo reparto oculistico apre le porte alla popolazione ugandese e dei Paesi limitrofi offrendo una nuova struttura, grande e moderna, come spiega il coordinatore di progetto del Mengo, Isaac Rosso: “Con il nuovo reparto prevediamo di visitare oltre 100mila pazienti ogni anno. E nelle 4 nuove sale dedicate agli interventi potremo operare agli occhi 50 persone – bambini, donne, uomini – ogni giorno”.
Il Mengo Eye Unit è un nuovo complesso di 4.280 mq, collegato al Mengo e strutturato su 3 piani più uno interrato, costruito secondo standard internazionali e con rampe di accesso per le persone con disabilità. Un ampliamento che consente all’ospedale di offrire uno spettro più ampio di servizi oculistici e garantire un ambiente più confortevole ed efficiente sia al personale sia ai pazienti, che non dovranno più, per esempio, attendere il proprio turno sotto le tende all’esterno durante i giorni di pioggia intensa o sole cocente.
Nel nuovo reparto sono state allestite 4 nuove sale operatorie, che permettono di eseguire un volume maggiore di interventi chirurgici e trattare in modo efficace una gamma più ampia di patologie come quelle legate alla retina e all’orbita, il glaucoma e lo strabismo. C’è poi una sala per le visite, una sala esami, un’unità di ipovisione dove svolgere sessioni di stimolazione e riabilitazione visiva, camere di degenza per pazienti e nel piano interrato nasce la prima Banca della cornea del Paese per garantire tessuto corneale ai pazienti che necessitano di un trapianto. In Uganda la cecità corneale è la seconda causa di perdita della vista dopo la cataratta.
Il Mengo Eye Unit consolida il ruolo dell’Ospedale Mengo come leader nelle cure delle patologie visive e nell’innovazione sanitaria in Uganda. Il sostegno di Cbm al Mengo inizia nel 1990 e, nel tempo, questa collaborazione ha dato risultati significativi nelle cure oculistiche nel Paese.
Il Mengo Eye Unit s’inserisce in un ampio progetto di Cbm Italia avviato nel 2019 dedicato alla salute visiva. In questi ultimi due anni e mezzo di lavoro per la sua costruzione, l’ospedale ha già raggiunto ottimi risultati (registrati a fine 2023): oltre 380mila pazienti hanno avuto accesso ai servizi oculistici specializzati, di cui circa 3mila provenienti da altri ospedali ugandesi o di Paesi limitrofi. Sono stati realizzati oltre 7mila interventi di cataratta e distribuiti oltre 1.000 occhiali da vista.
Tra i pazienti curati, oltre 1.000 bambini e 1.300 adulti in stato di povertà hanno avuto la possibilità di essere operati gratuitamente. L’obiettivo di Cbm Italia nel sostegno alla creazione del nuovo reparto è proprio quello di estendere i servizi di cure oculistiche ai pazienti più svantaggiati e vulnerabili.
Spiega Massimo Maggio, direttore di Cbm Italia, presente alla cerimonia di inaugurazione: “La collaborazione tra Cbm Italia e l’Ospedale di Mengo incarna lo spirito di cooperazione, innovazione e compassione che è al centro dello sviluppo sostenibile. Oggi non stiamo solo aprendo le porte del Mengo Eye Unit, stiamo aprendo un mondo di possibilità: questo nuovo complesso oculistico curerà innumerevoli persone e famiglie, offrendo servizi completi di cura degli occhi, dalla diagnosi al trattamento e alla riabilitazione. E, dotato della tecnologia più recente e di personale qualificato, stabilirà nuovi standard di eccellenza nella fornitura di cure oculistiche”. E conclude: “Il nostro lavoro è lungi dall’essere finito. Ci sono ancora milioni di persone in tutto il mondo che soffrono inutilmente di cecità e disabilità visive. Ma con progetti come il Mengo Eye Unit stiamo dimostrando che il cambiamento è possibile e che insieme possiamo creare un mondo in cui tutti abbiano l’opportunità di vivere una vita dignitosa e realizzata”.